Il Milan riparte da Elliott e dal patron Singer. Il fondo assicurerà stabilità al club.

DI DOMENICO VARANO

Alla fine Yonghong Li ha ceduto, ha passato la mano ad Elliott, che mediante una procedura di escussione, ha voluto appropriarsi del Milan, visto e considerato che il club rossonero, finito quindici mesi fa nelle mani di Li, non ha mai trovato quella stabilità finanziaria che tutti volevano. Singer ha dichiarato di voler intervenire sul Milan e di voler investire a lungo termine. Ci auguriamo che ciò accada, anche perché il mercato chiuderà a breve, e i rossoneri necessitano di innesti in grado di aumentare il tasso di qualità.

Il Milan dovrà pianificare ogni mossa per cercare di invertire il trend degli ultimi anni, in cui sono stati spesi tanti soldi, non generando però i risultati sperati. In questo preciso momento, è prioritario il ricorso al Tas, che potrebbe anche ribaltare la stangata della Uefa, riammettendo il Milan in Europa, e assicurando quindi un introito di 15-20 milioni di euro che altrimenti verrebbero a mancare. Pianificando le entrate e le uscite, i rossoneri sarebbero in grado di affrontare al meglio le difficoltà che certamente troveranno nel percorso di crescita.

Servirà dunque una oculata gestione delle risorse e un mercato mirato e intelligente. Ora la palla passa a Mirabelli, che in poco più di un mese dovrà regalare a Gattuso qualche innesto di qualità. Il mister osserva in silenzio e lavora, sapendo che tutto ruota attorno alla stabilità societaria. Con Elliott le cose csmbieranno o l’instabilità societaria permarrà? Ai posteri l’ardua sentenza.

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