Il Milan passa a Bologna in amichevole per 4-2 con il trio olandese sugli scudi. Van Basten si abbandona anche a un colpo di classe assoluta

 

di STEFANO RAVAGLIA

Erano ancora lontani i tempi delle tournée americane. Il Milan che non aveva più perso una partita in campionato dal maggio del 1991, aveva vinto il tricolore numero dodici senza sconfitte e si apprestava al ritorno in Europa dopo l’anno di squalifica per il burrascoso episodio delle luci di Marsiglia. Attesi a settembre dalla nuova Champions League, la rinnovata Coppa dei Campioni che per la prima volta presenterà dei gironi di qualificazione, i rossoneri non trascorrono però una estate così internazionale. Arrivano Boban, Lentini e Savicevic, e l’esordio è a Varese: 2-0 il 26 luglio. Poi due passerelle a Monza e Modena, con altrettante vittorie. L’8 agosto di ventisei anni fa poi, un altro test a Bologna. Diecimila spettatori e i tre olandesi in campo tutti insieme per la prima volta in quell’estate.

In quel Bologna, allenato da Bersellini, ci sono due future conoscenze juventine: Pessotto e Iuliano. E’ un dominio a tutto campo del Milan, che vince 4-2 con un indemoniato Van Basten, orchestrato alla grande dai suoi connazionali. I rossoneri passano con un autogol del bolognese List, e poi si scatena Marco con una tripletta. E’ allucinante come quel Milan facesse da schiacciasassi anche nelle amichevoli, quasi fossero partite di campionato. L’olandese è insaziabile e in uno dei suoi tanti filmati di tributo, vi sarà capitato di vedere uno “scorpione” (stop di petto e colpo di coda col tacco) che non finisce in rete per pochi centimetri proprio in quella partita contro i felsinei. Sono gli ultimi colpi di classe dell’olandese, che a dicembre segnerà anche in rovesciata al Goteborg. L’ultima grande opera d’arte prima che una caviglia ballerina chieda il conto, senza appello.

share on:

Leave a Response