Arrivato in rossonero nel 2001…dopo un inizio difficile è entrato nei cuori dei tifosi rossoneri!

DI MATTEO ANOBILE

Il regista è colui che fa girare tutte le scene attorno a se, tramite la sua organizzazione totale. In ambito cinematografico basti pensare a Fellini il piu’ grande che ci sia mai stato. Uno dei suoi film più famosi? Amarcord che in dialetto romagnolo significa ricordo. Facendo un nesso (rossonero) tra il regista cinematografico e calcistico, non può mancare Manuel Rui Costa.
Arrivato dalla Fiorentina al Milan, nell’estate 2001 per la cifra di 48 miliardi.
Successe a Zvone Boban, la prima stagione fu drammatica (costellata da infortuni) ma nell’annata 2002-03 contribuì con i suoi assist alla vittoria di Manchester.
Era il 26 novembre 2002, a Milano arrivò il Real di Figo,Zidane,Roberto Carlos e Ronaldo (il fenomeno). Il Milan vinse 1-0 con gol di Sheva che freddò in uscita Casillas, ma il lancio illuminante che gli spalancò l’autostrada del paradiso, fù opera di Rui Costa. Il portoghese apri il compasso e disegnò una palla che sapeva di zucchero dolce. Dopo Manchester arrivò Montecarlo, con un cross degno di del miglior Gianduiotto della migliore cioccolateria, pennellò la palla sulla testa di Sheva che insaccò e l’1-0 sul Porto riportando a Milano la Supercoppa Europea.
Nello stesso anno arrivò Kakà, Rui Costa da persona intelligente capì che era devastante, ma riuscì ad essere protagonista con i suoi assist e tre gol nell’anno dello scudetto, facendo una partita memorabile all’Olimpico con i giallorossi.
Nel 2006 lasciò il Milan, per tornare nella sua madrepatria al Benfica, ma nel 2007 fece capolino a San Siro da avversario il quale gli tributò un ricordo che è degno dei grandi eroi.
Manuel con la maglia del Milan fece 65 assist, ma di lui si ricorda la signorilità fuori dal campo. Quanto mancano al calcio questi personaggi di spessore.

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