A Pescara prestazione incolore ed un punto che lascia delusi. Il centrocampo va rinforzato.

Precisiamo fin da subito che il presente intervento avviene col classico “senno di poi”, tuttavia, in molti tra i tifosi rossoneri, alla lettura delle formazioni in campo hanno avuto qualcosa da ridire.

Se ha avuto riscontro positivo, tra la tifoseria, l’impiego del rientrante Calabria come esterno basso a destra, al posto di un De Sciglio ai minimi storici di considerazione e gradimento agli occhi di tutti i rossoneri (le voci di un suo diniego ad un possibile rinnovo hanno peggiorato la già precaria posizione del terzino nato nel vivaio), a centrocampo le scelte del pur sempre ottimo Montella hanno lasciato ai più qualche perplessità.

Certo, le assenze hanno pesato eccome; con Montolivo e Bonaventura ai box restavano a disposizione tra i centrocampisti Locatelli, Poli, Kucka, oltre ai tre impiegati dal primo minuto: Sosa, Pasalic e Mati Fernandez.

Sosa, quello visto ieri, è ripiombato nell’anonimato, Mati Fernandez non pervenuto, Pasalic si è confermato “goleador” ma è alquanto impreciso nella costruzione e nello sviluppo della manovra.

Sono successivamente subentrati Locatelli al posto dell’argentino e Kucka impiegato però all’ala destra; nessuno dei due ha inciso con l’attenuante però per Kucka: è stato impiegato in un ruolo non suo.

Ribadiamo, col senno di poi, si è vista in campo una formazione “raffazzonata”, ancor più a gara in corso quando, inopinatamente, è stato sostituito Bacca.

Per una volta, forse, Mr. Montella ha sbagliato più di qualcosa: a parte lo schieramento iniziale del centrocampo, il cambio di Bacca con Lapadula non ha portato i frutti sperati.

Non si capisce perchè l’ex biancazzurro non è stato fatto subentrare proprio ad un dei due sudamericani di centrocampo; la partita, considerato anche il campo in cui si giocava, era da vincere a tutti i costi e l’avversario era quello più abbordabile che poteva capitarci; perchè non schierare, quanto meno nel secondo tempo, Bacca e Lapadula contemporaneamente, con Deulofeu e Ocampos ai lati al fine di tentare il tutto per tutto? Alla fine della fiera insomma si sono persi due punti vitali e sicuramente anche l’approccio mentale alla gara non è stato dei più convincenti da parte di ogni protagonista.

Deve necessariamente restare alta l’attenzione perchè da qui alla fine per l’Europa League è ancora tutto possibile e se caliamo d’intensità si corre il rischio di rimanere nei confini italici anche l’anno venturo.

Comunque, se già prima di questa gara si pensava che è a centrocampo che bisogna intervenire nel prossimo calciomercato con maggior decisione, ieri se ne è avuta la conferma.

Senza emettere sentenze definitive e trancianti sui singoli, lo staff tecnico, con Montella in testa ovviamente, saprà dove “mettere mani” individuando le pedine migliori per un definitivo salto di qualità verso posizioni in classifica più consone al blasone del Milan.

L’anno venturo il campionato italiano darà 4 squadre alla Champions League; non possiamo restare a guardare.

Sandro Cerisano

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