Donnarumma e i suoi tifosi, frattura insanabile?

Quel che sta accadendo in merito al rinnovo di Donnarumma ha dell’incredibile ed ha stancato tutti!

Siamo sicuri che il portiere rossonero abbia il Milan al centro delle sue attenzioni? L’esame inevitabilmente si sposta sul suo procuratore ma, il procuratore altri non è che un soggetto che ha ricevuto un mandato, procura appunto, sulla scorta del quale dovrebbe fare il massimo per il suo assistito sulla scorta delle indicazioni che l’assistito, in questo caso Donnarumma, gli conferisce.

La vicenda è paradossale poichè da quel che trapela, a mezze frasi o più o meno esplicitamente, la volontà del giocatore è quella di restare al Milan ma che, per via di alcuni comportamenti dell’agente, non si riesce a tramutare in contratto.

Ora, l’agente, sta facendo gli interessi del proprio assistito o sta facendo i propri di interessi.

All’attenzione di Donnarumma è stato portato un contratto comprensivo di oneri retributivi da 4 milioni annui a salire, addirittura, si vocifera che potrebbe essere ancora più alto; roba che per un diciottenne qual è Donnarumma non è mai esistita, roba che ci sarebbe da prendere una penna stilografica, intingerla in un taglio e firmare col sangue se è vero che il protagonista tiene tanto alla maglia.

Ma così non è evidentemente e, il Donnarumma, resta prigioniero del suo procuratore, ma davvero così è?

Forse le cose non stanno proprio in questo modo, forse Donnarumma si sta guardando intorno in attesa di offerte ancora più sostanziose per lui ma anche per l’agente, magri aspetta il Real Madrid o il PSG o il Manchester United qualora De Gea prenda un aereo per Madrid.

Certo, sempre Donnarumma, non è che umanamente e caratterialmente ci stia facendo una gran bella figura, anzi! il suo tentennare, il suo titubare, alimenta considerazioni circa il suo carattere non proprio eleganti nè tanto meno considerevoli.

La “curva” ha già preso posizione dalla parte della Società che nella persona di Mirabelli si è spostata fino a Montecarlo per convincere “il gatto e la volpe” dove, la volpe, non è certo Donnarumma; la stampa appoggia in pieno l’operato di Fassone e Mirabelli; non c’è opinionista o commentatore radiofonico o televisivo che non stigmatizzi il comportamento di Donnarumma; i tifosi “medi” stanno tutti con la Società, forse solo qualche bambino innocente è ancora dalla sua parte.

Alla fine della fiera, firma o non firma ( ma a questo punto in molti auspicano che non firmi), Donnarumma avrà perso comunque.

Avrà perso l’alea di intoccabile che aveva al Milan, avrà perso la considerazione dei tifosi; avrà perso stima e rispetto; difficilmente San Siro, anzi praticamente impossibile, gli perdonerà errori o strafalcioni come quelli in partite contro Juventus, punizione di Pjanic, gol di Candreva nel derby di ritorno, punizione Cagliari al minuto 95, lisci su retropassaggi, gol tra le gambe o sul primo palo o altri errori tipo Torino.

Certo, ne avrà guadagnato il suo conto in banca ed alla fine è proprio questo quello che conta evidentemente.

Ad oggi, alzi la mano chi non auspica l’arrivo di un nuovo portiere di normale affidamento ed un anno in panchina per il giovane fenomeno, non solo tra i pali, ma anche di inesistenza di attributi.

Chissà, magari i mondiali del 2018 li vedrà da Montecarlo in compagnia del suo agente.

Sandro Cerisano

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