Cristiano Ruiu molto deciso contro Fassone e Mirabelli nella gestione del caso Donnarumma

Cristiano Ruiu, noto opinionista e supporter rossonero, ha parlato in esclusiva alla redazione di Milancafè24 di Fassone, Raiola, Donnarumma e della proprietà del Milan. Il diavolo sta attraversando un momento delicato dopo il caso mediatico sulla possibile cessione del portiere rossonero e la bocciatura da parte della UEFA del voluntary agreement. Forse la cosa più importante però sono le dichiarazioni di Marco Fassone che addebitano alle passate gestioni del Milan di Galliani e Berlusconi la bocciatura della UEFA. Possiamo ritenere che non tarderanno le repliche da parte degli interessati.

Ruiu, sul caso Donnarumma addossiamo il 100% delle colpe al suo agente Raiola e al giocatore?
Non mi capacito che nel 2017, quasi 2018 ancora oggi questi siano i giudizi.
Il Milan una volta poteva tenere i difensori più forti al mondo, come Baresi e Maldini, dando a loro lo stipendio che meritavano trattandosi allora di uno dei club più ricchi. Allo stesso modo poteva permettersi di andare dalle migliori squadre estere per accaparrarsi i talenti più splendenti. Quando il Milan andò al San Paolo e con 8 milioni e mezzo si aggiudicò Kakà, lui era il capitano della squadra. Ci fu una sommossa popolare e tutti l’hanno additato come un traditore in Brasile. Donnarumma non è diverso dagli altri anzi lo è, quando si commuove perché lo fischia uno stadio intero, ma presto crescendo con la sua professionalità, se ne fregherà di queste cose. Il calcio è un enorme business e la gente non capisce che ognuno fa il suo interesse. Se Donnarumma ritiene di essere uno dei migliori portieri al mondo, allora deve andare nel club che gli permette la miglior carriera possibile. Se lui continua a giocare nel Milan non potrà ambire ai trofei più importanti al mondo. È normale che chiunque sia l’agente di Donnarumma, potrebbe essere anche D’Amico o Mendes, cerchi di portarlo in uno dei club dove possa essere anche pagato al meglio. Dal giorno uno della trattativa con Raiola Fassone e Mirabelli hanno sbagliato a mettersi contro di lui, che ha il coltello dalla parte del manico perché già in estate poteva portarlo via a 0. L’interesse del Milan invece è quello di tenerlo il più a lungo possibile o di creare una condizione contrattuale che permetta in caso di vendita di guadagnare il massimo possibile. Quando Fassone in estate disse firma alle nostre condizioni oppure cerchiamo un altro portiere, ha commesso un errore madornale. Poi ha mandato Mirabelli avanti a trattare, cosa che sta facendo ancora adesso. La proprietà del Milan, qualunque essa sia, dovrebbe valutare che c’è chi fa affari e chi non li fa. La conclusione è che Donnarumma andrà via alle condizioni economiche che decide con il suo agente e non a quelle del Milan. Perché Donnarumma dovrebbe lasciare Raiola, che a 16 anni gli fa guadagnare un milione all’anno e a 17 ben 7 milioni, sistemando la sua famiglia? Perché dovrebbe lasciarlo? Perché ci sono Fassone e Mirabelli che animano i tifosi contro Donnarumma? Ci sono tanti giovani calciatori che sognano di avere un procuratore come Raiola, che in questo caso fa ricchi loro e le prossime tre generazioni.
Mirabelli è nel mirino dopo Montella?
Questo dipende dai rapporti tra Fassone e Mirabelli: è chiaro che tra i due è Mirabelli che salta per primo. Quest’anno c’è ancora margine per dare colpa all’allenatore, in questo caso a Gattuso. Poi se tu spendi 250 milioni di euro per avere una squadra che punta al settimo posto, mi sembra una motivazione sufficiente per essere rimosso dal tuo incarico.
Capitolo voluntary agreement: c’è stato il no e quindi si passerà al settlement e poi ci sono delle difficoltà a rifinanziare con un’altra banca o istituto il debito da oltre 300 milioni di euro con Elliott. Oltre a Donnarumma il Milan perderà altri giocatori importanti?
Le condizioni economiche che già non erano rosee prima della cessione del club, adesso sono precipitate; impongono non solo di vendere una serie di giocatori, e quelli che sono stati acquistati non li venderai mai allo stesso prezzo. Quello che è successo è che a differenza di tutti i giornali sportivi italiani l’Uefa non ha abboccato ai piani economici fantasmagorici, e quindi fa rispettare le regole che valgono per tutti i club. Inoltre ha precisato non c’è nessuna volontà di massacrare il Milan, che anzi è una delle squadre più rappresentative a livello mondiale: ha vinto 7 Champions League e fa parte della storia della UEFA. Il problema della UEFA in soldoni è: questi soldi da dove arrivano ma soprattutto arrivano?
Cosa ne pensi dell’ ingresso nel mondo Social di Twitter dell’account Oracolo Rossonero?
Purtroppo le emozioni che ho potuto vivere io da tifoso con Kakà e Van Basten saranno difficilmente ripetibili. Il Milan è un po’ al disastro totale. Sin dal principio questa nuova società si è dedicata a una penetrazione Social dell’informazione. Non so se anche questo Oracolo Rossonero faccia parte degli investimenti in questo senso. Ad esempio il Milan adesso ha un social media manager che è Pasquale Campopiano, che prima era un giornalista indipendente e ora lavora per la società. La gestione dei social e dell’informazione anche per le nuove generazioni è apprezzabile, ed era uno dei punti della gestione di Barbara Berlusconi. Quindi va bene anche questo, ma deve far parte di un progetto di comunicazione globale.
Andando in casa Juventus dove sono alle prese con il caso Dybala piuttosto che Alex Sandro, c’è da rimarcare che la società è compatta nell’appoggiare l’allenatore Allegri anche con l’intervento di Pavel Nedved. È questa la differenza anche nelle vittorie consolidate negli anni, la solidità societaria?
Tanti dicono che vincere aiuta a vincere, ma i fatti dimostrano che è l’esatto contrario, cioè con una società solida e organizzata che rimane compatta e tutta dalla stessa parte, poi vinci. Questo l’ha dimostrato la Juve nel post gestione Elkann Blanc, che non ha ancora smesso di vincere. Oppure il Napoli stesso e purtroppo anche l’Inter del futuro: senza neanche fare un grande mercato, ma mettendo nelle posizioni chiave un allenatore, un grande dirigente come Sabatini e poi una proprietà con il suo disegno.
Diamo una speranza ai tifosi del Milan?
La cosa più urgente da fare è che la proprietà, qualunque essa sia, mandi via Fassone e Mirabelli. Che si riparta da una struttura dirigenziale forte. Lo stesso discorso vale per la Roma o l’Atlético Madrid: hanno fatto grandi cose a livello sportivo in queste stagioni; possono andare bene anche i fondi. Rinuncio anche alla mia domanda di quest’estate su chi sia il proprietario del Milan, purché lui rinunci a Fassone.
Si ringrazia Cristiano Ruiu per la cortese disponibilità.
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