DI EMANUELE LANDI

La nazionale italiana di calcio non vive il momento più radioso della sua storia. La mancata qualificazione ai Mondiali, evento che non accadeva da 60 anni, è stata solo la goccia di un vaso che stava traboccando da tempo. Tanto il caos tra federazione e vertici delle società che ha avvolto il biennio post-Conte unito ai risultati deludenti con Ventura al timone. La sconfitta di Manchester, nell’amichevole con l’Argentina, non ha di certo aiutato gli animi a rasserenarsi, ma si può e si deve guardare con ottimismo al futuro se verrà fatta una programmazione seria che preveda il lancio dei tanti giovani del nostro calcio.

Non ci sono i campioni del 2006 e si può discutere se quest’ondata di verde sia piena di giocatori talentuosi o meno, ma nella vita occorre il coraggio e affidarsi una nazionale giovane per ripartire può essere una buona base di partenza. In particolare tra i tanti giovani che stanno emergendo molti sono giocatori del Milan. Donnarumma, Romagnoli, Calabria, Locatelli, Cutrone uniti agli esperti Bonucci e Bonaventura possono rappresentare una forte spina dorsale per la nazionale dei prossimi anni. Se ai sopracitati aggiungiamo anche il rientrante Conti, ecco che si potrebbe davvero parlare di un ItalMilan.

I giovani del Milan possono essere la futura base azzurra

Nessuna presunzione e nessuna convinzione che i giocatori rossoneri siano più forti di quelli delle restanti squadre di A, ma come accaduto in passato è necessario un blocco che giochi nello stesso club per poter creare un qualcosa che duri e funzioni nell’immediato con la maglia azzurra. Se in passato era il blocco Juve a fare la differenza, con l’inevitabile passaggio di testimone di Buffon, Barzagli, Chiellini e Marchisio ora sembra il Milan la società più adatta a ringiovanire e rinfoltire la compagine italiana.

Tante tinte rossonere, quindi, nel possibile undici futuro della nazionale che premiano il coraggio del Milan degli ultimi anni, sia per motivi economici che prospettici, del promuovere tanti giovani in prima squadra e del non bruciarli dopo il primo errore. Ci vuole, infatti, incoscienza nell’affidarsi a giocatori in fiore, ma ci vuole tanto occhio e tanta perseveranza nell’insistere su un progetto “verde”. Se questi rischi verranno ripagati lo dirà il tempo, nel frattempo il Milan può godersi un lieto presente augurando a sé e alla Nazionale un futuro radioso colorato di rossonero.

 

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