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Doppi ex: da Collovati a Ibrahimovic, undici “rossonerazzurri”

Zlatan Ibrahimovic con la maglia del Milan

Zlatan Ibrahimovic con la maglia del Milan

di DAVIDE DENTICO

 

Oggi alle 18.30 si giocherà la stracittadina di Milano. Il derby della Madonnina, dopo il rinvio del 4 marzo, aprirà i battenti. Tutti i giocatori cercheranno di dare il meglio per la loro squadra, ma ce ne sono alcuni, nel passato della stracittadina, che hanno vestito entrambe le maglie, seppur con risultati altalenanti.

Portiere: Toldo. L’estremo difensore ha indossato la maglia nerazzurra dal per 9 anni. Nella prima parte è stato titolare di questa squadra, poi è diventato un’ottima alternativa. Con l’Inter ha vinto 4 scudetti, 3 coppe Italia, 3 supercoppe Italiane, e la Champions League a Madrid nel 2010. Non tutti sanno, però, che ha è stato preso dal Milan quando aveva 16 anni vincendo anche il campionato con la Beretti.

Difensori: Helveg, Bonucci, Collovati, Coco. La linea a quattro è composta dal giocatore danese che ha giocato con la maglia del Milan per 5 stagioni, vincendo uno scudetto, una Champions League e una Coppa Italia, prima di passare a vestire la maglia dell’Inter nella stagione 2003-2004 totalizzando 23 presenze. Poi c’è l’attuale capitano rossonero che ha esordito, in Serie A, proprio con la maglia dell’Inter contro il Cagliari al Sant’Elia. Il campione nel Mondo ha vestito la maglia rossonera per sei stagioni dal 1976 al 1982 e poi quella nerazzurra per quattro stagioni. Fu uno degli artefici dello scudetto della stella, salvo poi decidere di lasciare la squadra quando venne retrocessa in B per la seconda volta. Mente l’ultimo, ha esordito in serie A con la maglia del Diavolo che è tornato poi a indossare per altre due stagioni. Nel 2002 la società decide di inserirlo nello scambio con Seedorf. Coco vestì dunque interista dal 2002 al 2005 e nel 2007, disputando un totale di 28 gare.

Centrocampisti: Pirlo, Seedorf, Guly. Questi tre giocatori hanno scritto pagine importanti con la casacca rossonera, un po’ meno con quella nerazzurra. Il primo fu prelevato dall’Inter nel ’98 ma non riuscì ad imporsi. Arriva poi al Milan nel 2001, dopo le esperienze con Reggina e Brescia, dove Ancelotti lo inventa regista e con il Mister in panchina vince due Champions League, due supercoppe Europee, una Supercoppa Italiana, uno scudetto e una Coppa Italia. Saluta il Milan nell’estate del 2011 vincendo l’ultimo scudetto con Allegri in panchina. Seedorf arrivò al Milan direttamente dall’Inter, dove giocò per due anni e mezzo senza entusiasmare. Anche lui ha vinto gli stessi trofei di Pirlo e un’altra Supercoppa Italiana nel 2011. Ha lasciato il Milan nel 2012 per poi tornarci da allenatore da gennaio a maggio 2014. Uno dei suoi gol più belli fu quello che completò la rimonta del Milan proprio nel derby del febbraio 2004. Mentre Guly, arrivato a Milanello nel 1998, segnò nell’ultima giornata contro il Perugia regalando il diciassettesimo scudetto alla squadra allora allenata da Zaccheroni. Nel 2001 venne ceduto all’Inter in cambio di Brocchi.

Trequartista: Baggio. Il “Divin Codino” ha giocato due anni con il Milan e due con l’Inter. Nel ’95-96’, 96’-’97 indossò la maglia rossonera, mentre nel ’98-99 e nel ’99-2000 quella nerazzurra. Non realizzò tante reti anche perché ebbe un rapporto controverso con i rispettivi allenatori. Due le immagini che riaffiorano del Baggio milanese: il gol alla Fiorentina nella giornata che valse il quindicesimo scudetto al Milan e la doppietta nello spareggio col Parma che portò l’Inter a disputare i preliminari di Champions League.

Attaccanti: Ibrahimovic, Vieri. In avanti due punte di peso. Lo svedese ha vestito la maglia dell’Inter per tre stagioni, vincendo tre scudetti e diventando capocannoniere nel 2008-2009. Dopo un anno al Barcellona, nell’estate del 2010 tornò in Italia per vestire quella rossonera con cui vinse uno scudetto e una Supercoppa Italiana in due stagioni, prima di lasciare anche il Milan per andare al Psg. Il bomber azzurro ha giocato per sei stagioni con l’Inter diventando anche capocannoniere nella stagione 2002-2003. Poi i rapporti burrascosi coi vertici e con gli allenatori, lo portarono a rescindere il contratto nel 2005 e ad accasarsi al Milan dove giocò solo sei mesi segnando una sola rete nel match contro l’Empoli.

 

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