DI DOMENICO VARANO

Quella di ieri sera all’Allianz Stadium di Torino, è stata certamente una sconfitta pesantissima per la Juventus di Allegri, una mazzata arrivata in un momento in cui tutto sembrava filar liscio. Ronaldo e compagni hanno asfaltato i campioni d’Italia, una compagine che solitamente non subisce mai gol, e che in Italia domina sotto tutti i punti di vista.

Ma la Champions è un altro mondo, un terreno in cui se sbagli qualcosa, paghi. Ieri,  la Juve che in Italia fa sfraceli, è diventata una squadra normale su cui Ronaldo e compagneros hanno banchettato. Le merengues hanno realizzato tre gol e costruito tante occasioni per arrotondare ancora il risultato. Zidane ha compiuto un capolavoro tecnico-tattico, e Ronaldo ha fatto il resto.

CR7 ha dimostrato ancora una volta la sua forza, ha fatto vedere al pubblico di Torino il suo repertorio. Ronaldo è stato applaudito, un tributo al calcio spagnolo da parte del pubblico italiano. E qui arriva il punto cruciale. Oggi il calcio italiano è ancora molto lontano dai livelli raggiunti dalle spagnole, lo dimostra anche la sconfitta della Juve a Cardiff, in una finale in cui il Real ha stravinto senza mai soffrire. Il gap tra calcio nostrano e la Liga è ampio, e serviranno investimenti per arrivare a determinati livelli. Ma oggi le italiane hanno la forza economica per competere con i club di Messi e Ronaldo? Al momento no, e noi crediamo che per qualche anno ancora, questo gap si consoliderà.

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