DI SANDRO CERISANO
Andrea Conti, 24 anni, è stato il colpo più desiderato ed inseguito del calciomercato estivo 2017.
Terzino destro di spinta, come si amava dire in altri tempi, dotato di ottima resistenza fisica e buona capacità di corsa e inserimento, abile a trovare la via del gol, 10 in tutto lo scorso anno tra Campionato e Coppe.
Strappato alla concorrenza dell’Inter che fino all’ultimo ha provato ad inserirsi nella corsa al terzino destro ex Atalanta senza successo grazie alla ferrea volontà del ragazzo desideroso di vestire il rossonero ed al “certosino” lavoro ai fianchi di Massimiliano Mirabelli al suo procuratore Giuffredi.
Stagione iniziata sotto i migliori auspici, l’inserimento di Conti è parso subito, grazie alle sue prestazioni, di forte impatto.
Purtroppo, anche la sfortuna ha avuto un impatto importante sul ragazzo fin dall’avvio della stagione calcistica in corso; infatti, il 15 settembre in allenamento si rompe il crociato anteriore del ginocchio sinistro: operato il giorno seguente, torna a disposizione sei mesi dopo.
Lo scorso 27 marzo, durante l’allenamento mattutino, si procura una nuova lesione al ginocchio già precedentemente operato e, quest’oggi, ritorna purtroppo “sotto i ferri” per sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico che sarà effettuato a Roma, presso la clinica Villa Stuart dal prof. Mariani.
Ce n’è abbastanza per scoraggiare chiunque, ma Andrea Conti, oltre che sulle sue forze come consigliato ieri da Rino Gattuso, potrà trarre sollievo ed incoraggiamento da precedenti decisamente illustri da sfogliare e ripassare nei libri dei racconti presenti anche in quel di Milanello.
Carlo Ancelotti arriva al Milan nell’estate del 1987; dopo Gullit, Van Basten, Mussi, Bianchi, Bortolazzi e Colombo, è la ciliegina sulla torta desiderata da Arrigo Sacchi per dare il via all’epopea più importante che il Calcio abbia mai conosciuto.
Proveniva dalla Roma dove, oltre a vincere lo scudetto, subì due gravi infortuni alle ginocchia: il 25 ottobre 1981 in un Roma – Fiorentina si procurò, dopo uno scontro di gioco, una distorsione al ginocchio destro con interessamento dei legamenti; avviata la fase di recupero, nel gennaio del 1982 si ruppe nuovamente i crociati, nuova operazione e niente Mondiali.
Altro infortunio, dicembre 1983, Juventus-Roma, altro scontro di gioco con Cabrini e ginocchio sinistro distrutto; altra lunga inattività.
Eppure, nel 1987, come detto, passa al Milan dove per lui, inizia una nuova strabiliante carriera all’età di 28 anni suonati.
La rottura, totale o parziale, del legamento crociato del ginocchio è purtroppo, uno degli infortuni più ricorrenti tra i calciatori.
Solo nelle ultime due stagioni di Campionato si sono registrati più di venti casi: Milik, centravanti del Napoli, da poco rientrato in campo, a distanza di un anno si è fatto male prima al ginocchio sinistro e poi al destro.
Nella Roma l’ex Rudiger e Florenzi, anche lui due volte, sono i precedenti più eclatanti.
Baggio, Del Piero, Ronaldo e Totti i più famosi ad aver recuperato da gravissimi infortuni alle ginocchia; Ronaldo divenne Campione del Mondo col Brasile dopo due interventi gravissimi alle ginocchia; la storia di Baggio è arcinota, a 18 anni si ferma un anno intero per la rottura di un crociato, nel 1986 altro menisco, tendine nel 1994 e all’inizio del 2002, con il Brescia, si procura la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro con lesione del menisco: riesce miracolosamente a tornare in campo a soli 77 giorni dall’operazione appena in tempo per salvare le Rondinelle dalla retrocessione.
Tra gli sfortunati anche Perin, operato due volte, una prima nel 2016, la seconda nel 2017; sempre ginocchia, sempre crociati.
E Montolivo? crociato nell’ottobre del 2016 e rientro in campo ad aprile del 2017; sempre a Milanello, appena arrivato, salta il crociato a Fernando Redondo che fa in tempo comunque a vincere Coppa Campioni del 2003 e Coppa Italia, da protagonista, qualche giorno dopo la finale di Champions League con la Juventus.
Esempi ce ne sarebbero ancora molti anche nel resto del mondo, ma mi fermo qui e dunque forza Andrea, sei ancora in tempo a conquistarti il futuro.
I tifosi del Milan e tutti gli sportivi in generale aspettano il tuo ritorno!