intervista di STEFANO RAVAGLIA
Milanista doc e dentro alle vicende rossonere da tantissimi anni, di Luca Serafini è proverbiale anche la sua grande esperienza e disponibilità. Ecco le sue impressioni sul momento dei rossoneri, dentro e fuori dal campo.
La rincorsa bella e positiva del Milan si è in parte ridimensionata. Il sogno quarto posto pare restare tale. Eccesso di entusiasmo?
No. Sono riemersi problemi evidenti della prima parte di stagione: assemblaggio di molti giocatori (e la loro personalità), preparazione sommaria, profusione di energie fisiche e mentali nella lunga rincorsa. La stanchezza evidenziata nelle partite contro Inter e Sassuolo è il risultato di un lavoro atletico rifatto da capo da dicembre. Il divario dalle romane e dai nerazzurri era troppo per essere colmato in un’unica striscia. Restano ancora molte partite, vediamo come va a finire.
Hai parlato spesso di Fassone e Mirabelli come due dirigenti non abituati a prendere in mano le redini di un club in prima persona. Che voto daresti a loro sino a questo momento?
Sufficienza piena. Fassone sta svolgendo un lavoro complicato e meticoloso, Mirabelli ha rifatto una rosa che andava assolutamente rifondata. Molti acquisti sono andati bene, altri vanno attesi, Conti è stato sfortunatissimo. A chi dice che è stato speso un patrimonio, rispondo quello che di recente ha detto Ancelotti: il Milan doveva fare pulizia, con 240 milioni oggi si prendono due, massimo tre top player. Il Milan ha preso 11 nazionali… Con Gattuso in panchina da luglio il Milan oggi avrebbe alle spalle almeno due delle squadre che lo precedono.
Argomento cinesi: i tifosi spesso accusano la stampa di mettere in mostra le presunte magagne di Yongong Li ed evidenziare poco quelle di altri gruppi o società. La verità sta nel mezzo?
Non c’è una verità di mezzo. C’è una persona che sta continuando a immettere denaro in una società per cui ha già sborsato, suoi o in prestito (è la stessa cosa) quasi 800 milioni. Non credo che vorrà perderli con un colpo di spugna. Mi fermo qui.
Gattuso è l’uomo giusto per il Milan? O un nuovo ciclo si doveva comunque aprire con un allenatore comunque più esperto?
Rino è la persona giusta al posto giusto nel momento giusto. Crescerà anche lui con la squadra, in esperienza soprattutto. Attraverso qualche errore, come è normale che sia.
Capitolo mercato, anche se è ancora presto. Al Milan serve forse un attaccante da 25-30 gol e un sostituto di Kessié, soprattutto. Sei d’accordo con queste valutazioni o faresti altro?
Intanto il club si è già assicurati tre elementi per la prossima stagione. Servono due centrocampisti e un attaccante che faccia reparto: in questo sistema di gioco, è fondamentale.
Come valuti la questione Donnarumma?
Donnarumma è un ottimo portiere che metabolizza rapidamente gli errori, ha 19 anni e me lo tengo stretto sino a che non dovesse accadere qualcosa di molto importante per lui e per il Milan.