di STEFANO RAVAGLIA
Era febbraio, inverno pieno. Si giocava alle 14.30, perché il tempo delle partite di pomeriggio oggi sembra un impolverato ricordo buttato in una soffitta, e invece all’epoca era il grande rito domenicale andato perduto. Il testa a testa in campionato è uno spaccato d’Italia e non solo di calcio: Milano contro Napoli, Nord contro Sud. C’è Maradona, forse all’ultima stagione da grande protagonista. Il Milan di Sacchi, campione di tutto, due mesi prima ha vinto l’Intercontinentale a Tokyo contro il Medellin, con una rete di Evani a due minuti dai calci di rigore. Non perde dal 29 ottobre ad Ascoli, e nei primi due mesi del 1990 ha messo insieme sei vittorie e un pareggio. Quel mese di ottobre ’89 fu invece un incubo: oltre che con i marchigiani, il Milan cadde anche contro Cremonese e proprio il Napoli, al San Paolo, 0-3 senza storia.
A San Siro, gremito, non le mandano a dire: “Meglio un giorno da milanese che cento da napoletani”, recita uno striscione nell’attuale primo verde. Rivalità furente, per un gemellaggio andato in frantumi qualche anno prima. Il Napoli è avanti a 36 punti, il Milan dietro a 34. Pare di rivivere la situazione di due anni prima, quando, dopo le avvisaglie della partita di San Siro (4-1) Sacchi vinse a Fuorigrotta il primo maggio, superando i partenopei e ipotecando lo scudetto. Il Milan bombarda sin dall’inizio la squadra di Bianchi, e nel primo tempo si fa male Donadoni, che deve uscire lasciando il posto a Evani. Succede tutto nella ripresa: è proprio il subentrato eroe di Tokyo a sfoderare il cross che Massaro insacca di testa al terzo minuto del secondo tempo. Al minuto 71 la testa giusta è quella di Maldini. Una punizione spiovuta al centro da destra, consente all’ex capitano del Milan di insaccare in modo perentorio alle spalle di Giuliani. In tribuna Fellini, Rivera e Fabio Capello si leccano i baffi. Non è finita: sempre dalla destra, a quattro minuti dal novantesimo, arriva il traversone giusto per Sua Maestà Marco Van Basten da Utrecht da azione d’angolo: in area piccola è impossibile sbagliare per un cecchino come lui. Tre a zero, tre gol di testa e un secondo tempo da favola: aggancio in vetta ai partenopei (all’epoca i punti per vittoria erano ancora due).
Il Milan, dopo quel successo, batterà anche Cremonese, Roma e Ascoli, riscattando le sconfitte dell’andata. Poi inizierà la primavera, stagione della rinascita, di solito. Invece, per i rossoneri, sarà l’inizio di un inverno sportivo simile a quello del 1973. Ma questa, è un’altra storia…
@foto storiedicalcio.altervista.com