di STEFANO RAVAGLIA
Il filo conduttore del Milan Club Chieti è il cuore. Sono nel cuore dell’Italia, devono macinare almeno 1.200 chilometri tra andata e ritorno per raggiungere San Siro. Eppure lo fanno, nel nome di un loro Santo Protettore, e possiamo affermarlo senza essere blasfemi: Filippo Inzaghi, al quale il Club è intitolato. Abbiamo incontrato questi valorosi rossoneri e il loro presidente Matteo Lanza.
In che anno è stato fondato il club e chi sono stati i fondatori?
“Il club è stato fondato nel 2011, esattamente il 6 agosto, in occasione della finale di supercoppa italiana tra Milan e Inter, vinta dal Milan per 2-1. I soci fondatori del club sono Matteo Lanza (presidente), Stefano Primiterra (vice presidente), Matteo Ricciuti (segretario), Stefano Di Iulio (tesoriere), Francesco Verzulli, Matteo Di Cristofaro, Daniele Peca, Riccardo Quibrino (consiglieri)”
Su quanti soci potete contare?
“Siamo partiti con i 400 del primo anno, poi vivendo sulla falsa riga del milan, con le prime non vittorie abbiamo iniziato a diminuire anche noi con i tesseramenti…e ora contiamo una media annua di 200 tesserati.”
Come è organizzata la vostra vita di club (tesseramenti, pullman, ecc…)?
“La nostra vita da club diciamo che è ben organizzata e strutturata. Ogni ragazzo del direttivo svolge un ruolo importante all’interno del club, avendo un Locale di circa 200 mq viviamo settimanalmente ogni gara del Milan all’interno del nostro Club, coinvolgendo all’interno della sede numerosi tesserati. Ovviamente non avendo la possibilità di organizzare pullman ogni domenica vista la distanza da Chieti a Milano di circa 600 km… Principalmente organizziamo pullman nelle partite di Coppa e i vari match di cartello, Inter, Juve, Napoli, Roma, Lazio. Ogni anno organizziamo qui da noi a Chieti il Memorial “Claudio Lippi” nostro caro amico, che è prematuramente scomparso nel 2013 e che abbiamo deciso di omaggiare in questo “torneo” di calcetto tra tutti i Milan club d’Abruzzo, e gli ultimi anni abbiamo anche avuto il piacere della presenza degli amici del Milan club Monopoli.”
Come vi barcamenate tra divieti, tessere, biglietti nominali, e quant’altro, che hanno più ostacolato che agevolato il tifo in questi anni?
“Beh con questa domanda diciamo che sfondi una porta aperta. Parto dal fatto che il Milan non riconosce i “Milan Club” quindi ogni club deve provvedere per conto proprio all’acquisto dei biglietti per organizzare la propria trasferta. Credo sia più logico favorire come più volte ho scritto in vari articoli, i club, ovviamente dopo gli abbonati. Mi pare si sia favorito di più l’acquisto di biglietti per le tifoserie avversarie, più che per i milanisti. Occorre ripartire dai tifosi del Milan, che logicamente debbono essere i primi a colmare lo stadio. La cosa positiva è la vendita online, seppur il sistema vada spesso in tilt nei big match.”
C’è un ricordo più bello degli altri come club legato alle vicende del Milan (una trasferta, un momento…)?
“Indubbiamente il momento più bello legato al nostro club “Alta Tensione” intitolato a Pippo Inzaghi, è stato proprio il giorno in cui Pippo è venuto a trovarci e abbiamo organizzato una festa con circa 400 persone, regalando una serata indimenticabile a tantissime persone. Ci tengo a sottolineare l’umiltà, l’educazione, il rispetto e la serietà che ha avuto Pippo nei nostri confronti e il grande sforzo che ha fatto per venirci a trovare, in più ad ogni cena natalizia ad ogni festa che organizziamo ci telefona sempre per salutarci. Campione di vita e di sport. Gli auguriamo il meglio per tutta la sua carriera da allenatore, se lo merita!”
Cosa pensate della attuale gestione societaria e come vedete il futuro del vostro club e del Milan?
“Della gestione attuale diciamo che è ancora tutto un rebus, non è ancora tutto ben definito. Non Non capiamo ancora da dove vengano veramente questi soldi. Ma non vogliamo rubare il lavoro dei giornalisti. Noi ci possiamo permettere solo di commentare quello che vediamo in campo, e possiamo dire che dopo aver perso tanti punti con Montella, stiamo formando una bella squadra e un bel gruppo. Peccato che Rino è arrivato troppo tardi, ma siamo fiduciosi che possa essere l’uomo giusto per far tornare grande questo Milan, con innesti e soprattutto uomini giusti.”