Di SANDRO CERISANO – Mirabelli e il suo operato.

Massimilano Mirabelli entra in orbita Milan, grazie a Marco Fassone, nell’estate del 2016, quando ancora è alle dipendenze dell’Inter.

All’epoca Fassone viene individuato dalla nuova proprietà cinese in pectore, come l’AD destinato a prendere in mano le redini della Società rossonera nel ruolo che fu per trenta anni di Adriano Galliani.

A sua volta, Mirabelli, è l’uomo di campo scelto da Fassone per riportare il Milan ai fasti di un tempo.

Mirabelli non ci pensa due volte e vista la serietà e l’onestà intellettuale che lo contraddistingue firma le dimissioni da capo degli osservatori dell’Inter rinunciando ad uno stipendio sicuro e “sposa” la causa del nuovo Milan ancora lungi dall’essere compiuta; di fatto, passeranno ancora circa nove mesi prima che il Milan passi di mano e, nel frattempo, tanti sono stati i dubbi ed i momenti in cui la trattativa Berlusconi – Cinesi rischiò di fallire.

In parole povere, Mirabelli lasciò il certo per l’incerto.

Nonostante ciò, incurante del rischioso cammino intrapreso, inizia a girare i campi di calcio in Italia e all’estero, alla ricerca di quei profili di calciatori che potessero fare al caso del nuovo corso della Società rossonera.

Mirabelli diventa ufficialmente operativo con la chiusura definitiva della trattativa ad aprile del 2017 ed ha già concluso un paio di trattative, vediamo nei dettagli l’operato del DS.

La trattativa più complicata gli scoppia tra le mani ad inizio dell’estate ed è una eredità della gestione precedente: il rinnovo di Donnarumma con contratto in scadenza 2018.

Raiola fiuta l’affare e vi si getta a capofitto: o cedete subito a condizioni certamente non favorevoli e per niente conformi al valore del ragazzo o finisce l’annata e va via a parametro zero.

Inizia tra il manager del calciatore ed il DS rossonero un lungo braccio di ferro che finisce col rinnovo di Donnarumma e nessuna clausola di rescissione; tirate voi le conclusioni sulla condotta di Mirabelli.

Andrea Conti, senza ombra di dubbio il miglior terzino destro del Campionato, tra l’altro dieci gol in stagione, in forza all’Atalanta, si veste di rossonero dopo un’estenuante trattativa e con l’Inter fino all’ultimo a soffiare sul collo di Conti e Atalanta; un altro punto a favore di Mirabelli.

Non ancora insediato, Mirabelli conclude gli acquisti di Musacchio e Ricardo Rodriguez.

Certo, ora sono tutti bravi a sottolineare il mancato rispetto delle attese dei due difensori ma, Musacchio era stato a lungo inseguito anche l’anno prima da Galliani e Montella e non se ne fece nulla, Mirabelli riuscì a bloccarlo ad una cifra inferiore ai 25 milioni richiesti a Galliani l’anno prima ed a portarlo a Milanello a 18 milioni.

Stessa cifra occorsa per il terzino svizzero, di gran lunga il migliore laterale sinistro agli ultimi mondiali; col senno di poi sono bravi tutti ma è al momento opportuno che bisogna metterci la faccia. Ad ogni buon fine vedremo ancora di cosa sarà capace il calciatore l’anno venturo dopo un anno diciamo di “ambientamento”.

Leonardo Bonucci, non servono commenti o parole, trattativa aperta e chiusa in 24 ore. Il massimo!

Mirabelli non era ancora il DS del Milan anche quando iniziò a seguire e corteggiare Kessie, per tutti l’erede di Yaya Toure. Marco Fassone ama raccontare di quando agli albori della trattativa per la compravendita della Società Mirabelli lo portò a vedere Kessie elencandogli doti e caratteristiche; nonostante la Roma fosse sul calciatore da tempo, Mirabelli riuscì nell’intento di portarlo a Milanello. Ancora un punto a favore.

L’estenuante trattativa per Biglia e Kalinic. Dovevano essere due acquisti importanti ma Biglia per motivi fisici ed il croato per le lacune mostrate non hanno reso per come ci si aspettava; se per Biglia ci sono le attenuanti, per Kalinic no.

Il discorso Kalinic va però letto in un contesto più ampio.

Il pallino di Mirabelli era Aubameyang, l’alta valutazione data però dal Dortmund per il suo bomber, 80 milioni, impedì la definizione della trattativa chiusa poi a gennaio con l’Arsenal a 60 milioni.

Probabilmente, a quella cifra, Mirabelli avrebbe portato il centravanti a Milano, di fatto, sono gli stessi soldi spesi per Kalinic e l’altro “9” preso in estate, Andrè Silva, giocatore che ha fin qui deluso le aspettative.

Ma sono proprio di questi giorni le notizie ed i retroscena legati ad Alvaro Morata già preso da Mirabelli ma che dopo la finale Champions tra Juve e Real saltò per dei ripensamenti del calciatore. Che dire, poteva essere e non è stato. Anche con il centravanti avremmo potuto ascrivere un punto a favore di Mirabelli; è diventato, suo malgrado, un punto a sfavore.

Il turco Calhanoglu ci sta deliziando con le sue giocate dopo un periodo di adattamento al campionato italiano ed al ruolo di esterno d’attacco; lui trequartista classico con un passato anche davanti alla difesa, ruolo in cui potrebbe proporlo Gattuso l’anno venturo, comunque, altro punto a favore di Mirabelli.

Borini arriva da comprimario ad integrare la rosa ed ha fatto anche più del suo. Punto a favore.

Ma vogliamo parlare delle cessioni?

Il Milan di Galliani, quello degli ultimi anni non ha mai brillato nella cessione dei cartellini ma si è contraddistinto più che altro per le commissioni elargite agli intermediari.

In un anno solo ed a cifre importanti, Mirabelli riesce a cedere a titolo definitivo, con somme da incassare tutte adesso cioè a giugno 2018 Sosa, Niang Rodrigo Ely, De Sciglio, Kucka, Bacca, Lapadula, Vangioni per un ammontare complessivo di 70 milioni (fonte Transfermarkt).

Di questi, solo Bacca potrebbe tornare indietro ma il giocatore ha mercato importante in Spagna dove anche quest’anno ha realizzato i suoi “abituali” 20 gol.

Qualche rammarico solo per Kucka che ben avrebbe potuto figurare in questa squadra anche solo al fine di far rifiatare Kessie.

A questi bisogna aggiungere Bertolacci autore di un ottimo campionato a Genova e che potrebbe essere rimesso sul mercato o reintegrato in rosa come una delle alternative ai titolari.

In tutto ciò, commissioni versate sempre e solo nei limiti imposti dal regolamento. Punto grandemente a favore.

Siete proprio sicuri di voler mettere in discussione l’operato di Mirabelli? Io certamente NO

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