di STEFANO RAVAGLIA
Idee molto chiare quelle del Milan Club Vasto. Ancora un viaggio in Abruzzo, dunque, per la nostra rubrica dedicata ai club. Felice Abbadessa ci racconta la determinazione e la passione che hanno i ragazzi di Vasto nel portare avanti una felice aggregazione in un mondo del tifo ormai disperso e frastagliato e in una realtà italiana dove le società non paiono avere una attenzione così elevata per i propri tifosi.
In che anno è stato fondato il club e su quanti soci potete contare?
Il nostro è un club completamente rinnovato: a Vasto era presente un club molto forte negli anni ’70-’80, ma che per diversi motivi che non sto qui ad elencarti, è andato a morire forse anche perché non era stato studiato un piano di rinnovo generazionale. Nel 2013 è stato creato un gruppo su Facebook sul quale tutti chiedevano un club in città, ma nessuno si muoveva. Così ci siamo incontrati in 3 ed abbiamo cercato di capire se c’erano le basi per creare un club che avesse degli ideali, che non fosse solo Milan, che non fosse solo sport… Così nel 2014 è nato ufficialmente il Milan Club Vasto che inizialmente contava circa 80 tesserati ed in soli quattro anni oggi ne conta 201. Abbiamo tesserati in Abruzzo, Molise, Puglia, Marche ed uno anche nel New Jersey (USA).
Come è organizzata la vostra vita di club (tesseramenti, ritrovi, pullman, ecc…)?
Il nostro primo obiettivo è sempre stato quello di creare un gruppo di conoscenti, di amici che fossero accomunati da un’unica passione: il Milan. E’ sulla base di questo che abbiamo sempre tenuto a mantenere un rapporto di fiducia con i nostri tesserati. Fino allo scorso anno abbiamo avuto una sede che in realtà era un punto di appoggio. Dallo scorso giugno ci siamo trasferiti e stiamo pian piano costruendo una nuova sede che ormai è quasi completa e stiamo aspettando il momento giusto per inaugurarla ufficialmente. Quest’anno, grazie anche alla grande partecipazione e al mercato estivo, abbiamo organizzato dieci trasferte e ci accingiamo all’undicesima, la finale di Coppa Italia nella quale partiremo in 83. Tra le varie trasferte ricordiamo ovviamente i classici con Juve e Inter, ma indimenticabile è stato il weekend a Genova in occasione di Sampdoria-Milan nella quale siamo stati accompagnati anche da un’amica doriana.
Come vi barcamenate tra divieti, tessere, biglietti nominali, e quant’altro, che hanno più ostacolato che agevolato il tifo in questi anni?
Bravissimo, hai toccato un punto fondamentale! Troviamo che sia a tratti disarmante il modo in cui la società non tenga minimamente conto dei club che sono abbandonati a loro stessi. Noi abbiamo una nostra filosofia: non abbiamo mai fatto alcun abbonamento. Riteniamo che sia un enorme spreco di denaro fare degli abbonamenti che, in fin dei conti servono per due partite fondamentalmente… Ci siamo sempre arrangiati da soli e tra tante difficoltà, ne siamo sempre usciti a testa alta. Abbiamo avuto modo di confrontarci con club di altre tifoserie, scoprendo che per loro acquistare biglietti è una sciocchezza, basta loro farne richiesta e vengono messi a disposizione dalle società. La Juventus a nostro avviso, ha la miglior gestione degli abbonamenti: se il Milan li gestisse allo stesso modo, a nostro avviso potrebbe arrivare anche a 50/60.000 abbonamenti. Per non parlare del sito che si “impalla” di continuo, dei bagarini, e di quelle società con sede all’estero che vendono biglietti ancor prima che vengano messi in vendita…e qui mi fermo… Quindi di certo manca comunicazione questo è un dato di fatto!
C’è un ricordo più bello degli altri come club legato alle vicende del Milan (una trasferta, un momento…)?
Paradossalmente le migliori trasferte sono sempre coincise con delle sconfitte, quindi non so se valga la pena parlarne! Scherzi a parte, come detto prima, certamente la trasferta di Genova è stata una delle più belle, ma chi vive un club, sa bene che tutte le trasferte sono belle. Il bello della trasferta è il viaggio, la condivisione, le esperienze che si fanno conoscendo altre persone, visitare posti nuovi, è il tagliare 15 kg di porchetta davanti allo stadio di San Siro, è l’incontrare i tuoi beniamini… Il risultato del match è la ciliegina sulla torta, specie per noi che tra andata e ritorno ci facciamo circa 1500 km.
Cosa pensate della attuale gestione societaria del Milan?
Inutile dire che questo è un campo in cui tendenzialmente ognuno dice la sua… Noi abbiamo fiducia in questa nuova società che fin dal primo momento ha difeso l’immagine del Milan nel mondo, un’immagine che negli ultimi anni era andata a disintegrarsi, quindi non condividiamo il pensiero di chi credeva che in un anno saremmo risorti dalle ceneri e tornati ai livelli che ci competono. Ad oggi la società ha fatto in modo di ringiovanire la rosa e, attuando una sorta di scudo, ha fatto in modo che anche i giocatori che anno reso meno, non abbiano perso di valore. Ora la rosa va puntellata: Rino Gattuso è un vincente, un condottiero e un bravo allenatore. Se sarà un grande allenatore, sarà il tempo a dircelo. Troviamo che se dovessimo qualificarci o meno per l’Europa, ci sono ottime basi di partenza. Troppi punti sono stati persi nel girone di andata… Immagina il Milan con soli 10 punti in più: staremmo lottando per andare in Champions…
E per quanto riguarda il vostro club, cosa vi piacerebbe realizzare o cosa vi augurate nel vostro futuro?
Gestire un club è un grande impegno, un impegno non retribuito che chi non vive non riesce a comprendere, è una cosa che si fa per passione e per inseguire degli obiettivi. Nel gennaio del 2015 abbiamo subito una grave perdita, un ragazzo di soli 18 anni Emanuele Pietropaolo, che è venuto a mancare in seguito ad un incidente stradale. Da allora il club si è messo in contatto con un ex parroco di Vasto congolese che opera attualmente nella Repubblica Democratica del Congo. Qui il parroco gestisce una comunità di bambini poveri e orfani. Abbiamo iniziato a costruire una scuola intitolata a Emanuele, detto “Piter”, fratello del nostro vicepresidente. L’opera prevede la costruzione di 5 aule, più un’aula magna che costruiremo in un secondo momento. Ad oggi per questo progetto abbiamo versato circa 6000 euro con i quali sono stati acquistati due stampi per fare i 40.000 mattoni che servono per l’intera struttura. Il prossimo mese verranno gettate le fondamenta. A questo progetto hanno contribuito con la loro presenza anche Massimo Oddo, Germano Lanzoni e Gianni Rivera che ringraziamo di cuore per la loro gentilezza e disponibilità. Qui di seguito i link delle serate con interviste:
Massimo Oddo: https://www.youtube.com/watch?v=xNVaYyqvCi4
Gianni Rivera: http://www.zonalocale.it/2017/04/23/gianni-rivera-a-vasto-l-incontro-con-un-campione-senza-tempo/26005?e=vasto
Cosa ci auguriamo? Certamente di concludere l’opera il prima possibile, e poi ovviamente di continuare a crescere sempre di più cercando di mantenere una struttura che duri nel tempo.