di STEFANO RAVAGLIA

 

Quella della mancanza di un bomber di sicuro affidamento rischia di divenire una litania sentita e risentita. Anche a Bologna, però, a togliere le castagne dal fuoco ci hanno pensato un centrocampista e un “quasi” centrocampista. Bonaventura e Calhanoglu hanno tirato fuori il Milan dalle secche di un primo tempo davvero spezzettato e noioso. Particolarmente in vena il numero 5 che nella ripresa ha colpito anche una traversa. Ecco, la ripresa: il momento in cui l’attacco rossonero con Suso e Cutrone che fiancheggiavano il turco, avrebbe potuto prendersi la sua rivincita.

Con il Bologna sbilanciato alla ricerca del pari, si aprivano le praterie dall’altra parte, e prima Suso sparava alto da ottima posizione, e poi falliva il tapin sul palo colpito dal numero 63 del Milan. Lo spagnolo in particolare è apparso davvero indietro di condizione, quasi a un punto di non ritorno di una strada imboccata da diverse settimane. Incapace di saltare l’uomo o di trovare lo spunto, non è stato di aiuto a Cutrone che come al solito si è dovuto sbattere e non poco per avere qualche pallone giocabile. Lodevole infatti ciò che ha fatto in occasione del gol, tenendo la palla, proteggendola e appoggiandola al compagno su un piatto d’argento.

Gattuso non ha fatto mistero nel post-partita, pur sottolineando gli aspetti positivi del match, che un “puntero” là davanti serve. L’allenatore milanista continua a ripetere che con due o tre rinforzi una squadra così giovane potrà acquisire esperienza e fare un salto di qualità, ulteriore testimonianza di come si sta già lavorando per l’immediato futuro. Bonaventura raggiunge proprio Cutrone in vetta alla classifica dei marcatori rossoneri della stagione, con appena 7 reti. Se da un lato non è mancato l’apporto dei centrocampisti, dall’altro è desolante come la cifra sia minima e urga che l’apporto dei mediani (per la verità di Bonaventura in particolare) venga supportato da un cecchino in grado di mettere sovente la propria firma.

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