Di SANDRO CERISANO – VAR ovunque altrimenti meglio niente.
L’Italia ed il Campionato Italiano di Serie A hanno tracciato la strada, si alla VAR; il resto del mondo deve, obbligatoriamente, seguirci. Ormai, diciamolo a chiare lettere e rassegniamoci all’idea: il Calcio, con la VAR, è un altro Sport; bisogna adeguarsi al viatico intrapreso nella Serie A altrimenti avremo due Calcio, sostanzialmente due Sport diversi.
Perchè così è nella realtà. L’Uefa, ostinatamente ancorata al “NO VAR”, presenta a Kiev una Finale di Champions League, Real Madrid – Liverpool; con la VAR la Finale sarebbe stata, molto probabilmente, Bayern di Monaco – Roma. Non si può negare l’evidenza, o almeno quello che a molti è evidente: Madrid, Santiago Bernabeu, sullo 1 a 1 c’è un rigore “solare” per il Bayern di Monaco sul finire del primo tempo; certo, poteva non essere trasformato ma, intanto, andava certamente assegnato, si poteva andare sullo 1 a 2 ed invece, ad inizio ripresa, per uno strafalcione difensivo tedesco, si va 2 a 1 per il Real con la partita incanalata su binari decisamente diversi.
Roma, Stadio Olimpico, viene fischiato un fuorigioco inesistente a Dzeko tranciato in area di rigore dal portiere avversario, sarebbe stato rigore per la Roma ed ammonizione per il pipelet inglese. Di seguito, tiro a colpo sicuro di El Shaarawy, il difensore inglese “para” nettamente con una mano distesa verso la palla, sarebbe stato calcio di rigore per la Roma ed espulsione per il giocatore del Liverpool.
Ora non v’è la certezza che questi episodi avrebbero modificato la storia delle qualificazioni, ma v’è la certezza assoluta, dimostrata con la VAR che gli episodi avrebbero dovuto avere una lettura diversa e questi episodi avrebbero potuto modificare il cartellone di Kiev.
Non è una cosa banale perchè di questi tempi, raggiungere o non raggiungere un traguardo sportivo significa molto non solo per l’Albo d’oro delle Società ma anche per la salute economica della stessa.
In un Calcio che si evolve fin dalla tipologia del pallone, quindi dallo strumento principale del gioco, entro cui è introdotto adesso addirittura un micro chip, alla struttura fisica dei calciatori, oggi tutti atleti di primissimo piano rispetto al passato; alla velocità del gioco oggi quasi al doppio rispetto a 20 o 30 anni fa, resta da compiere questo passo: la VAR va introdotta ovunque! oppure che la si abbandoni senza ulteriori ripensamenti. Non possiamo avere tornei con un regolamento e tornei con un altro regolamento. Il Calcio si sdoppierebbe, i traguardi raggiunti in determinati tornei sarebbero “falsati” rispetto ad altri.
La Fifa ha fatto il suo passo avanti, ai prossimi Mondiali dove l’Italia per pura casualità sarà assente, la tecnologia VAR sarà protagonista; il Paese, la Nazione da dove la VAR è partita, sarà semplicemente spettatrice e forse, anche per questo, meglio potrà aiutare arbitri e assistenti nella procedura d’attuazione della VAR.
Ma, se la Fifa è pronta alla nuova tecnologia, altrettanto non lo è l’Uefa e già qui non si capisce “a che gioco stiamo, o stiano, giocando” è proprio il caso si dire. E sì, perchè se il Gioco del Calcio è uno come dicevamo sopra, lo stesso non può essere regolamentato da norme diverse, “più Calcio” inteso come “Calcio diverso” non è ammissibile.
E non è ammissibile non solo per le singole Società, ma non è ammissibile, nè credibile, per le tifoserie che si vedono le proprie squadre “regolamentate” in un modo piuttosto che in un altro a seconda di chi disciplina le manifestazioni sportive. Non possiamo avere i Mondiali con detrminate regole che poi non vedremo agli Europei.
La Uefa se ne dovrà fare una ragione. Non serve dire come afferma Ceferin, Presidente dell’Uefa, che “…il sistema deve essere perfetto…..che gli arbitri non sono pronti….”. Il sistema non sarà mai perfetto perchè nessuno è perfetto e nel Campionato Italiano ne abbiamo avuto più volte dimostrazione. Inoltre, gli arbitri non saranno mai pronti se mai inizieranno; se la VAR non viene introdotta dall’Uefa in quale modo possiamo pensare che gli arbitri si perfezionano? li si manda ad arbitrare tutti in Italia a mo di stage?
Bene dice Infantino, Presidente Fifa, “….con la VAR il calcio è più trasparente, non possiamo certo eliminare gli errori ma possiamo ridurli e /o correggerli”. E così mentre Andrea Agnelli invoca la VAR subito, l’Uefa prende tempo e la Fifa afferma che la VAR deve essere una priorità.
Indietro non si può nè si deve tornare. A Kiev si giocherà una Finale “farlocca”. E’ vero sui 180 minuti il Liverpool ha meritato, è vero il Bayern ha buttato alle ortiche la propria semifinale ma il dubbio o la certezza rimane: con la VAR avremmo tutti visto un’altra Finale? La Champions 2018 dovrà far pensare molto i “soloni” che dirigono l’Uefa al fine di introdurre un procedimento ormai ineluttabile al fine di rendere il Gioco del calcio più giusto per tutti. Per fortuna o purtroppo, la tecnologia avanza ed il Pallone non può restare fermo. Sarebbe un altro Sport.