Non solo Belotti, il tecnico rossonero Gattuso ha chiesto al club di rinforzare la rosa con elementi di esperienza. Rino Gattuso sa essere persuasivo, incisivo e, soprattutto, decisivo quando vuole qualcosa. Parla forte e chiaro. Lo sta già facendo da tempo quando si confronta con l’ad Fassone e il ds Massimiliano Mirabelli sul Milan del futuro. Ringhio ha imposto un’altra inversione di rotta, dopo averla imposta sul campo: vuole calciatori meno giovani, ma più esperti, con carisma e che sappiano cosa vuol dire vincere. A tutti i livelli, a maggior ragione quando si tratta di esibirsi su un palcoscenico internazionale. L’ingaggio di Pepe Reina è stato in tempi non sospetti un segnale forte e preciso. L’avventura di Gigio Donnarumma al Milan è ai titoli di coda. Come, quasi certamente, lo sarà quella di Nikola Kalinic. Che, comunque, potrebbe passare il testimone a un altro suo connazionale. Il potente e, soprattutto, plurivittorioso Mario Mandzukic che ha un palmares personale di tutto rispetto. A Champions League, Supercoppa d’Europa e Mondiale per club conquistati con il Bayern Monaco, bisogna aggiungere 20 fra titoli nazionali e Coppe di vario genere spalmate in ben 4 Leghe: Croazia, Germania, Spagna e Italia.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, la Juventus sembra intenzionata a sacrificare Mandzukic per rifare posto a Morata, riconfermando Higuain e Dybala. Il gigante croato ha il contratto in scadenza il 30 giugno 2020 e la sua attuale valutazione può oscillare fra i 20 e i 25 milioni di euro. Ma non bisogna trascurare Russia 2018 che potrebbe impreziosire ancora di più Super Mario che nella sua carriera ha collezionato 85 presenze nelle Coppe segnando 31 gol. Quasi simile il rendimento con la maglia della Croazia: 80 gettoni con 30 reti. Insomma un giocatore che nei piani futuri di Gattuso e del Milan farebbe sicuramente molto comodo e permetterebbe di alzare il livello tecnico, ma soprattutto di mentalità della rosa del club di Via Aldo Rossi. Il segnale lanciato dai rossoneri è chiaro: l’anno prossimo si punta in alto.
Alberto Felchilcher