Di SANDRO CERISANO – Juventus – Milan per il tricolore sulla maglia.

Juventus – Milan: proviamoci. Serve la partita dell’anno, e potrebbe non bastare. E’ la Finale di Coppa Italia, non è Manchester 2003 ma non è nemmeno l’ultima delle partite per importanza, anzi! per il Milan potrebbe significare il ritorno alla vittoria in una competizione Nazionale dopo la Supercoppa di Doha e il primo trofeo dell’era cinese; per la Juventus l’ennesimo trionfo tra i confini italici dopo aver messo, oramai, in bacheca, anche il settimo Scudetto consecutivo.

Come a Manchester, come a Doha, anche a Roma il tabellone recita la Juventus in casa ed il Milan in trasferta. Le motivazioni stanno tutte dalla parte dei rossoneri, i pronostici viceversa in bianconero. La Juventus è una macchina da guerra, attrezzata per arrivare, come nella realtà è accaduto, in fondo a tutte le competizioni; il Milan può contare su 13/14 giocatori di livello e non tutti del livello degli juventini; ma è una partita di calcio ed alla fine, 11 contro 11, tutto può succedere.

Serve crederci, altrimenti meglio stare a casa, ed in questi casi, Gattuso sa come si fa. Ecco, proprio Rino Gattuso dovrà essere l’uomo incaricato di inculcare ai giovani rossoneri, la giusta mentalità in partite come questa; sarebbe certamente utile far rivedere ai suoi calciatori, la corsa di cui fu protagonista all’ultimo minuto dei tempi supplementari di Manchester quando al cospetto di 21 calciatori stremati sul terreno dell’Old Trafford, si mise ad inseguire ed a pressare i bianconeri che ad uno a uno, si passavano la palla all’indietro fino ad arrivare a Buffon con l’epico 8 rossonero a ringhiare contro tutti fino appunto al portiere juventino.

Fu quello un gesto atletico di grande grinta e determinazione, grande carattere e voglia di vincere,  tutte armi che servirebbero, ma potrebbero anche non bastare, per fare l’impresa mercoledì sera.

La Juventus è indecifrabile, potrebbe schierarsi con la difesa a tre o a quattro, stessa cosa dicasi per il centrocampo e l’attacco; pare abbia recuperato Mandzukic, ha un Douglas Costa in gran forma, Cuadrado sempre in palla, i due argentini a disposizione, insomma, l’imbarazzo della scelta. Forse, per una volta nella storia, vulnerabile dietro. Buffon non sembra più quello degli anni migliori, Barzagli uguale, Rugani non è affidabile tanto quanto la vecchia BBC, Chiellini non ci sarà e Bonucci sarà di rossonero vestito. Benatia l’uomo migliore.

Il Milan lo si conosce a memoria, sarà 4.3.3, quello solito, probabilmente con Cutrone al centro dell’attacco, Locatelli al posto di Biglia, Calabria per Abate rispetto alla partita col Verona. Non penso ad alchimie tattiche particolari, nè a marcature “ad personam”. Il Milan vorrà e dovrà fare la partita; con Gattuso ha dimostrato che è quello che gli riesce meglio.

Tra le grandi del campionato la Juventus è l’unica squadra che non siamo riusciti a sconfiggere nell’annata in corso, due partite, due sconfitte, la prima con Montella senza alcuna storia, la seconda allo Stadium dopo una gran partita per settanta minuti con Gattuso. Sarà questa la volta buona o varrà l’antico proverbio “non c’è due senza tre”?

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