Donnarumma, momento difficile. Maglia respinta dai tifosi.

Di Sandro Cerisano – Donnarumma sta probabilmente vivendo il periodo peggiore della sua pur breve, brevissima, carriera. Più di 100 partite col Milan a soli 19 anni; idolo incontrastato fin dalle sue prime apparizioni in maglia rossonera; futuro Campione ed insignito del titolo di “Bandiera Rossonera” per i prossimi venti anni. Tutto troppo bello.

Ma il Raiola pensiero ed un primo accostamento ad un “Modigliani” hanno iniziato a segnare l’inizio della probabile fine. Troppo presto spinto sotto i riflettori, troppo presto oggetto di discussione di contratti principeschi, troppo presto interrotto il suo rapporto idilliaco con la Curva ed i tifosi rossoneri.

Oggi Donnarumma vive di troppi errori, alcuni perdonabili altri meno, di troppe discussioni spesso fuori luogo. Si tratta di un diciannovenne cui bisogna dare il tempo di crescere tecnicamente e mentalmente e la strada è ancora lunga. Non è stata lunga invece la strada verso guadagni incredibili e fuori luogo.

Il suo procuratore è il suo danno professionale maggiore. Non serve accendere i riflettori sulla sua permanenza al Milan o meno ad ogni occasione; non serve metterlo al centro del mercato alla vigilia di una Finale; non serve metterlo in cattiva luce agli occhi dei tifosi. Ad oggi il risultato ottenuto, soldi a parte, è quello di un portiere insicuro finito nel “tritacarne” di stampa e tifoseria.

L’episodio della maglia rifiutata dalla curva ieri dopo Atalanta – Milan è la fotografia del momento.

Per il bene di tutti, del Milan, di Donnarumma e dei tifosi rossoneri, è bene che le luci si spengano. A mio parere, due sono le strade: la migliore, abbandono di Raiola immediato se l’uomo Donnarumma ha “le palle” e desidera un futuro a lungo nella sua squadra del cuore. Altrimenti, cessione immediata a fronte di un introito di denaro non inferiore a 70 milioni di euro. Donnarumma è o non è un “Modigliani”? Guadagna o non guadagna 6 milioni l’anno, e allora, che Raiola porti un acquirente conscio dell’esborso economico. Viceversa, non rompa le palle e si cuci la bocca.

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