Gattuso deve fare a meno di Borini, Montolivo e Suso. Ultima a San Siro con Adidas sulla maglia. Sesto posto da non fallire.

di STEFANO RAVAGLIA

 

L’assenza di Suso per domenica contro la Fiorentina, è come un tavolo che perde una delle quattro gambe. A sostituirlo, Cutrone. Ma come? Un attaccante centrale a fare la fascia? Ebbene sì. Uno degli equivoci tattici che mettono allo scoperto le magagne rossonere dell’annata: se si prende il raffreddore un esterno d’attacco, nessuno è in grado di farne le veci come si deve.

Cutrone aveva già giocato in quella posizione contro l’Atalanta in dicembre, nella partita di andata persa 2-0. Si pensa che per effetto dell’assenza anche di Borini squalificato (peraltro abbastanza forzata la sua presenza da esterno in diverse partite della stagione), il 4-3-3 si andrà comunque a trasformare in un 4-3-1-2 con Calhanoglu che proverà a mandare in gol il numero 63 e l’altro attaccante designato, Kalinic.

A centrocampo sono in due per una maglia: Biglia sì o Biglia no? In caso di assenza, pronto Locatelli. E’ l’ultima esibizione di un Milan che era partito a fine luglio dalla Romania, da Craiova e da quello che pareva un nuovo inizio. E’ stata in realtà una falsa partenza: tutt’altro che da sottovalutare l’ultimo impegno con la Fiorentina, un settimo posto e un raduno in pieno mese di giugno sarebbero già un handicap per la prossima stagione.

Tre o quattro rinforzi di spessore, ha chiesto Gattuso pubblicamente ma pensiamo e speriamo anche in privato al duo Fassone-Mirabelli. Che il 4-3-1-2 sia la nuova base di partenza per il 2018-19? In tal caso ecco che Suso e Bonaventura verrebbero a meno in fase d’attacco, con lo spagnolo possibile partente data anche la cospicua clausola.

Da lunedì, ci sarà tempo per i bilanci e soprattutto per un mercato completamente diverso da quello dello scorso anno. Si passerà a cose formali? Possibile, ma non prima di aver salutato qualcuno in uscita. I nomi sono i soliti. Ma prima, prendiamo questo sesto posto come fosse un regalo riciclato. Sperando sia stato l’ultimo compleanno con i palloncini sgonfi e pochissimi invitati.

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