Una bella e vivace chiacchierata con Enzo Gambaro, al Milan dal 1991 al ’94, su tutti i temi della attualità rossonera e non

 

di STEFANO RAVAGLIA

 

Enzo come giudichi il rifiuto del settlement agreement da parte della Uefa?

“La mossa della Uefa è stata fatta per mettere alle strette il Milan. Avrebbe dovuto farlo però anche con altri club in questi anni. Credo che il Milan non si debba preoccupare troppo di quello che accadrà anche se ad oggi non possiamo sapere di più. Se al momento i conti sono a posto vedremo poi a ottobre. Elliott, nella peggiore delle ipotesi, è un garante. La Uefa ha messo pressione per far uscire i dirigenti un po’ allo scoperto, come a dire “fatemi vedere cosa avete per poter stare tranquilli””

 

Eppure il Milan pare abbia fatto tutto ciò che c’era da fare, come era stato detto sin dall’inizio. La possibilità che Elliott subentrasse, si sapeva dall’inizio.

“Il vero punto è che bisogna osservare se il Milan ha fatto tutti gli adempimenti: pagare puntuale gli stipendi, i pagamenti ai dipendenti e tutte le pendenze che ha. C’è un contratto che dice che a ottobre dovranno essere fatte alcune cose, se non verranno fatte sarà Elliott a prendere in mano la situazione, punto. E non credo sia nell’interesse di Elliott far fallire il Milan, non sono sprovveduti, è uno dei fondi più importanti del mondo. La Uefa necessita di una situazione chiara, ma il Milan ha fatto, al momento, tutto ciò che doveva fare. Come per esempio se una persona sottoscrivesse un contratto con una linea telefonica, pagando regolarmente pur essendo disoccupato. Ma se tutti i mesi ti pago che problema c’è?”

 

Il rischio dell’esclusione dall’Europa League è concreto?

“Non ci sono condizioni per estromettere il Milan dalle coppe. Il Milan dopo il Real Madrid è la squadra più prestigiosa del mondo. Togliere il Milan dalla Uefa è un danno soprattutto per la Uefa stessa. Se tutto è regolare non vedo perché escluderlo. Vero è che i dirigenti del Milan dovrebbero accelerare però la situazione e rendere visibile alla Uefa quello che hanno in mano, in modo che stia tranquilla. Ma la forzatura della Uefa non mi è piaciuta, sarebbe dovuta essere fatta anche per altre squadre”.

 

Il tifoso dice: sanzionano noi e non i grandi club che spendono cifre folli. Come mai? Questione di un fatturato tale da poter coprire le spese pazze?

“I grandi club hanno degli introiti talmente elevati che permettono loro di fare certe cose. E non dimentichiamoci che per esempio il Barcellona è stato aiutato molto spesso dalle banche. Il Fair Play Finanziario è stato fatto per i grandi club, quelli molto ricchi, con proventi derivanti da compagnie petrolifere estere per esempio. A livello di fatturato, insieme al Real o allo United dovrebbe esserci il Milan ma noi in Italia non siamo così bravi a farci valere, a parte la Juventus, alla quale bisogna fare i complimenti per la gestione degli ultimi anni. E comunque anche loro restano lontani da questi club ricchissimi che ho nominato”

 

Mirabelli ha detto che servono un esterno d’attacco, un attaccante e un centrocampista. Come la vedi?

“Mirabelli poteva risparmiarsi un paio di acquisti, per esempio Bonucci e André Silva secondo me. Lavorando si sbaglia ma per me si merita un 6 pieno. Se però sommiamo questi due acquisti, avresti risparmiato 80 milioni di euro di cartellino e 120 milioni di ingaggio spalmati nei contratti di quattro o cinque anni. Ma ci può stare. Serve un attaccante forte, e io dico Belotti. Se è pronto per una grande squadra? Il Milan è un grande club ma non una grande squadra, sono due cose diverse. Per il Milan è un giocatore che potrebbe fare bene. E un esterno al posto di Suso, che potrebbe avere un buon mercato magari in Spagna.  Cutrone potrebbe andare in prestito per valutarlo meglio in un campionato intero; a destra, col rientro di Conti e Calabria sei coperto. Serve anche un terzino sinistro a mio avviso e a centrocampo una mezz’ala vera, che potrebbe essere Badelj. Terrei anche Locatelli che è un buon giocatore e dovrebbe essere titolare, ma in mezzo manca uno che cambi passo. Insomma, almeno quattro giocatori buoni per poter pensare al quarto posto e serve anche la fortuna che i giocatori siano in forma e abbiano un buon impatto col Milan”

 

E a Gattuso invece che voto diamo?

Gattuso merita un bel 7, ha fatto un ottimo lavoro. Ma la prossima stagione sarà più difficile di questa”

 

Chiudiamo con Zidane, che non sarà più l’allenatore del Real Madrid e Ancelotti che invece torna in Italia. 

“Ce lo si aspettava, Pochettino è stato avvisato da tempo. L’uscita di Zidane è stata concordata al 100% con la società. Al Real conta il Real stesso, non la squadra o i giocatori. Ha detto che è un arrivederci e non un addio, per cui può darsi che torni. Sarebbe andato via comunque, anche se avesse perso la Champions League, non mi sorprendo. Ancelotti al Napoli invece mi ha sorpreso. E’ vero che il Napoli deve fare mercato, ma non certo spendendo duecento milioni. Carlo non ha nulla da perdere: se vince, dopo Maradona c’è il Napoli di Ancelotti. Se non vince, si allinea con Sarri e altri suoi predecessori. E’ una bella sfida e soprattutto un ingaggio che riporta la luce nel calcio italiano, è come se fosse arrivato Guardiola o Mourinho”

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