Ventuno anni fa Franco Baresi giocava la sua ultima partita con la maglia del Milan: come fosse la prima
di MATTEO ANOBILE
Il 2 giugno 1946, nacque la Repubblica Italiana in seguito alle elezioni, il popolo decise che il tempo per la Monarchia era finito. In casa rossonera quasi cinquantuno anni dopo (1° giugno 1997) fini un altro regno, un’egemonia, il Re Franco Baresi abdicò, per sopraggiunti limiti di età. Era l’ultima giornata della stagione 96-97, per il Milan la stagione era stata fallimentare. In campionato un deprimente undicesimo posto, esonero di Tabarez al suo posto arrivò Sacchi e per la prima volta da quando Berlusconi si era insediato sul trono presidenziale la squadra era fuori dalle coppe europee.
Quella domenica il cielo di Milano era piovoso quasi sembrava fosse triste anche lui per quello che stava per accadere su San Siro, d’altronde era l’ultima partita di Franco Baresi, il Capitano, colui che rinunciò a tante offerte pur di restare al Milan (non come Collovati!) perché per lui la maglia aveva ancora una valenza. L’avversario era il Cagliari di Carletto Mazzone (grandissimo uomo di calcio) e sulla panchina rossonera c’era Sacchi colui che assieme al numero 6 ha vinto tutto. La curva sud espose uno striscione molto eloquente al posto dei gruppi storici. “Resta con noi”, perchè Franco ha rappresentato il “milanismo”.
Il Cagliari vinse 1-0 grazie a un gol di Muzzi, ma quello era un mero dettaglio, la partita di Baresi fu di livello mondiale, degna della finale di Usa 94, con due interventi difensivi che l’hanno reso grande. Da prima una chiusura magistrale in rovesciata tanto bella stilisticamente, quanto efficace e successivamente un salvataggio sulla linea, giusto per ribadire se ci fosse stato ancora qualche scettico su chi fosse stato il piu’ grande libero del mondo.
A fine stagione la società di via Turati decise che quella maglia numero non l’avrebbe indossata più nessuno perchè era di Franco Baresi e nessuno sarebbe mai potuto arrivare al suo livello. Sebbene siano passati ventuno anni, al tifoso milanista solo a nominarlo scende lacrimuccia, poichè la sua immagine era la maglia fuori dai pantaloncini, la fascia al braccio e la sapienza con cui guidava la difesa. L’immagine del Capitano è comunque legata ad un quintetto che ha scritto pagine di storia rossonera. Tassotti, Costacurta,Baresi, Maldini e Filippo Galli. Perchè se è vero che è il capitano ad indicare la rotta, ci vogliono degli abili scudieri a coprirgli le spalle.