Carriere da mister cercasi: già avviato l’ex numero 9, è il momento giusto anche per Alessandro?

di STEFANO RAVAGLIA

 

Certo che fa un bell’effetto vederli così, in giacca e cravatta o in maglietta a comandare dalla panchina. Il tempo passa per tutti, c’è chi sceglie di fare l’allenatore, chi il dirigente, chi di chiudere col calcio. Filippo Inzaghi e Alessandro Nesta hanno due percorsi diversi ma lo stesso percorso, alla fine: diventare grandi in panchina come lo sono stati da giocatori. Il numero 9 dovrà vincere a Palermo nell’ultima fatica stagionale di una lunga e proficua cavalcata in serie B col suo Venezia, dopo la promozione dello scorso anno. Comunque vada sarà un successo: Pippo saluterà, coi lagunari in A o in B, e se ne andrà al Bologna, per spiccare un altro salto.

Com’è lontano l’Inzaghi smarrito e spaurito di quattro anni fa, venuto a guidare un Milan che sapeva già in grande deficit tecnico con il quale raccolse solo un decimo posto. Ben più grave del mesto piazzamento fu il rischio di una carriera stroncata. Ripartendo da zero, dal basso e lontano dai palcoscenici di primo piano, Inzaghi ha saputo dare linfa a una squadra che da troppi anni mancava dal calcio che contava. Un suo ritorno al Milan? Chissà, forse, in futuro. Quando la valigia sarà talmente piena che consentirà di sognare.

Discorso diverso per Alessandro Nesta, compagno di mille battaglie e di un Mondiale vinto nel 2006: nell’anno in cui l’Italia il Mondiale lo guarderà da casa, chiamato per servire il Perugia nei playoff, si è fatto eliminare proprio dal suo amico senza appello: 3-0. E’ di ieri però la notizia che la società umbra ha deciso di confermarlo in panchina. Qualche scampolo di allenamenti in America, al Montreal e poi al Miami, teatri lontanissimi dal calcio che conta. Eppure ad Alessandro facciamo gli stessi auguri: c’è bisogno di allenatori che magari, dopo un lungo percorso, tornino al Milan a vincere anche dalla panchina. Come dice quella famosa canzone, certi amori fanno giri immensi e poi ritornano. Che sia anche il caso dei nostri due eroi? Tra qualche anno, forse, sapremo.

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