Tanti nomi per l’attacco rossonero, ma occorre andare cauti e attendere l’esito europeo
di STEFANO RAVAGLIA
Il calciomercato, si sa, è fatto per sognare. I tifosi rossoneri però, un anno fa, di questi tempi, sognavano un po’ troppo. Con Kessié e Rodriguez il mercato stava accedendo le turbine, salvo poi decollare a luglio con l’arrivo di Bonucci e di tutta l’argenteria assortita. Che in realtà non tutta si è rivelata spolverata a dovere: difficile azzeccare undici acquisti su undici. Che il Milan necessiti di un attaccante fatto e finito è fuori discussione, e i nomi ultimamente non sono mancati: la suggestione Higuain, il ritorno del cavallo Morata, e Ronaldo, partente dal Real, accostato alla serie A. Fantascienza. Come può un giocatore pluridecorato e pluripremiato preferire un campionato colmo di debiti e con sole poche squadra in grado, teoricamente, di iscriversi al campionato? L’appeal del nostro torneo non è di certo roba da fenomeni come Cristiano.
Più concrete le altre due possibilità, autentici inviti a un nuovo sgarbo anti-juventino. Higuain difficile che parta, ma nel calcio le abbiamo viste tutte. Morata vuole l’Europa e sarà difficile invitarlo a Milanello senza il vestito di gala, qualora la Uefa dovesse avere il pollice in basso sulla questione finanziaria. Ci si augura che inizino presto i Mondiali (mancano otto giorni) per poter finalmente tornare a parlare di calcio giocato e gettare un secchio d’acqua gelata sui sogni estivi. Il Milan deve ricostruirsi e Mirabelli ha indicato chiaramente un attaccante come obbiettivo primario. Ma da qui a pensare a un’altra florida estate di spese, ce ne passa. E men che meno di vedere Ronaldo vestire rossonero. Una chimera, ma forse per questo ancor più intrigante.