Il Milan potrebbe finire nelle mani degli americani. Ricketts fa sul serio
DI DOMENICO VARANO
Che stesse cambiando qualcosa nell’assetto societario rossonero, era evidente da qualche ora, ma la svolta, la cosiddetta accelerazione, si è avuta quando Yonghong Li ha gettato la spugna, non inviando il bonifico da 32 milioni di euro che serviva per l’iscrizione al campionato e per fare l’aumento di capitale. Già a metà pomeriggio, su tutti i siti economici, si parlava di un possibile ingresso di soci.
Nel pomeriggio italiano si è capito che la situazione era calda e che il Milan stava comunque per accogliere un nuovo socio. Dopo qualche ora, il nome del socio è uscito allo scoperto con un comunicato affidato a un’agenzia specializzata in affari. Eccolo di seguito:
“La famiglia Ricketts (non solo Tom) è interessata ad acquisire uno stakeholder di controllo nell’AC Milan. Mentre Tom è la persona di riferimento, l’intera famiglia e le intere risorse finanziarie della famiglia sono coinvolte in questa vicenda, proprio come la proprietà dei Cubs. La famiglia Ricketts ha portato un campionato ai Chicago Cubs attraverso investimenti a lungo termine ed essere stati grandi amministratori del club. Porterebbero lo stesso approccio al Milan. (Non ci sarebbero modifiche rapide ma investimenti a lungo termine per assicurare un successo duraturo)”.
Un comunicato chiaro, che ha proiettato Ricketts, su tutte le agenzie di stampa, con il tam tam mediatico attorno alla notizia comunque clamorosa. Ricketts, con un patrimonio personale stimato intorno ai 2,5 miliardi di dollari, si è palesato, e a quel punto il Milan ha capito che forse tutto stava cambiando. Dopo una settimana tragica, i tifosi rossoneri sono pronti a gioire per l’arrivo di un nuovo socio (o nuovo proprietario), un uomo in grado di competere ad alti livelli, uno che a Chicago ha lasciato il segno. Ora i tifosi attendono notizie definitive, sperando che questa mossa possa evitare l’esclusione dalle competizioni europee.