L’allenatore romagnolo si vedeva sul volo di ritorno, ma Baggio non fece passare al ceck-in
di MATTEO ANOBILE
Il 5 luglio del 1994 per l’Italia pallonara fu un giorno da scrivere a caratteri cubitali, dall’inferno al paradiso in un attimo. Il gol di Baggio all’89’ permise all’Italia di andare ai supplementari contro la Nigeria. Lo stesso Baggio negli extra-time, realizzo’ il gol vittoria dagli 11 metri, che valse l’approdo ai quarti di finale.s
Su quel pomeriggio americano tanto si disse e si scrisse, ma per una volta è giusto celebrare. Il Mondiale di Arrigo Sacchi e degli azzurri partì male e proseguì peggio: la sconfitta con l’Eire fu solo il prologo a un’estate caldissima e non solo per l’umidità spaziale che impregnava il torneo. Il cambio di Baggio contro la Norvegia, suonò come uno sgarbo al popolo, che come dai tempi dei Guelfi e Ghibellini si divise in “Sacchiani” e “Baggisti”. Proprio Baggio levò Sacchi dall’aereo, quest’ultimo in un’intervista ammise che prima del gol del codino, si vedeva sulle scale dell’aereo: per tornarsene a casa. Pizzul nella sua telecronaca, evidenziò, la maschera dell’allenatore di Fusignano.
In molti, parlarono del famoso “cul de sac”, ma uno raccoglie tutto cio’ che semina, Sacchi è sempre stato molto dedito alla causa lavorativa, competente e meticoloso, quello è stato il premio che il destino gli ha donato. Ciò che ha dato al calcio, è tangibile e innegabile.
Il 5 luglio quando si parla di Italia-Nigeria, bisognerebbe, dare spazio e merito anche ad Arrigo Sacchi, perchè se non è arrivato sul tetto del mondo è dovuto al fatto che l’ostacolo che si era presentato davanti si chiamava: Brasile