Lo aspetta il Frosinone di Longo, in rossonero tanti infortuni e qualche sprazzo di luce come a Doha
di MATTEO ANOBILE
La dinastia Antonelli e il Milan è ai titoli di coda. Il padre Roberto ha vestito la maglia rossonera per cinque stagioni (1977-1982) vincendo lo scudetto della stella e la Mitropa Cup. Chiamato Dustin per la somiglianza all’attore Dustin Hoffman. Con il diavolo, visse la stagione drammatica della retrocessione in serie B del 1982, con l’inutile gol di Cesena. In rossonero giocò, 117 partite, realizzando 29 reti, il classico centrocampista con il vizio del gol.
Luca Antonelli, classe 1987 è cresciuto nel Milan, terzino sinistro dalle buone speranze, esordì nel dicembre 2006 a Udine come un suo collega di ruolo, molto piu’ famoso. Dopo le esperienze di Bari e Parma, i rossoneri lo cedono al Genoa. Antonelli ne diviene capitano e il giorno di Sant’Ambrogio del 2014 punisce il diavolo con un colpo di testa.
Nel gennaio 2015, Galliani lo riporta a Milano e all’esordio in rossonero segna alla Juve, allo Juventus Stadium, con un colpo di testa (momentaneo 1-1) la partita viene poi vinta 3-1 dai bianconeri. La sua migliore annata coincide con l’arrivo di Mihajlovic in panchina, con il serbo è padrone della fascia sinistra: 28 presenze e 3 reti, memorabile quella in rovesciata con il Frosinone a San Siro. Nonostante ciò, Conte non lo porta agli Europei, preferendogli Darmian.
Le ultime due stagioni sono state un calvario, solo 13 presenze all’attivo. L’unica soddisfazione è stata quella di giocare il secondo tempo supplementare a Doha contro la Juve e alzare la Supercoppa Italiana. Per il resto è stato un assiduo frequentatore dell’infermeria. Ora lo attende una nuova sfida: il Frosinone gli potrebbe affidare le chiavi della corsia mancina e la sua esperienza potrebbe rivelarsi molto utile in Ciociaria.