Caldo, tifosi e quasi tutta la rosa presente. Gattuso e Mirabelli diplomatici e speranzosi

di STEFANO RAVAGLIA

 

Vuoi vedere che, per una volta che si comincia con zero speranze, le cosa si ribalteranno a favore del Milan? Solitamente questo accade nel calcio. E le premesse ci sono tutte: l’unica cosa che splendeva, nel verde di Milanello, era il sole dentro un cielo azzurro terso. Giornalisti a bordocampo, quello esterno, sul quale la squadra alle 17,30 ha sostenuto la prima seduta e la relativa partitella a beneficio dei tifosi (tanti comunque) che hanno tappezzato il recinto del campo con numerosi striscioni. Per il resto, Gattuso in polo un po’ più sbarbato e Mirabelli in giacca con colletto della camicia aperto, anti-afa. Sentirli parlare è stato come alzarsi di notte mentre la moglie dorme, cercando di non fare rumore. I due hanno infatti camminato in punta di piedi tra le domande, legittime e di rito, dei media presente e se la sono cavata egregiamente nella penuria della situazione attuale rossonera.

Forse Gattuso mente quando dice che si riparte con entusiasmo: sono lontane le scene di giubilo di un anno fa, quando il 5 luglio Milanello abbracciava una squadra che pareva lanciatissima e ancora più remoti i raduni grande stile dell’epoca berlusconiana. I “prenderemo una mezz’ala e un esterno d’attacco”, sono diventati “vediamo cosa potremo fare”. Nessuno, dice il dirigente, è venuto a chiedere la cessione, ma di mezzo ci sono i procuratori e su quelli si glissa. La situazione è in fermento, seppur pare piuttosto statica e confusa. La difficoltà del milanismo di oggi è separare il campo da ciò che accade fuori e forse, ricominciare a dare due calci può essere metaforico: diamoli anche anche ai pensieri, oltre che al pallone.

Bianchi contro neri, dunque, dopo la fase atletica e i tifosi che da fuori chiamano a gran voce Suso. Lo spagnolo, che Mirabelli ha escluso possa cambiare sponda del Naviglio ma non ne ha escluso la cessione vera e propria, è uno degli indiziati a partire se ve ne sarà bisogno. Gattuso vuol studiare qualcosa di nuovo, ma si partirà ovviamente dalla base di partenza di quando prese il posto di Montella. A proposito, torna d’attualità la difesa a tre: potrebbe essere una variante in corsa. Rino, ti stimiamo: sei un uomo solo al comando. Nessuna traccia ovviamente di Yongong Li, ma il riassunto, fulminante quanto sconfortante, è tutto nelle parole del mister rossonero: “Il presidente non è costantemente vicino alla squadra”. Ed ora, come auspicano i tifosi, sarebbe bene ci stesse il più lontano possibile, forse definitivamente. D’altronde, con tutta la buona volontà, non sono Gattuso e Mirabelli i capi ufficio da cui i milanisti si aspettano spiegazioni.

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