Il manuale del perfetto sciagurato, autore: Nikola Kalinic
DI MATTEO ANOBILE
La stagione 2017-18 di Nikola Kalinic, avrebbe potuto diventare l’annata della grande occasione, quando ti passa davanti il treno della vita. Quel treno è passato, ma è praticamente deragliato. Al suo arrivo in rossonero le premesse parevano ottime: doppietta al debutto con l’Udinese a San Siro.
Poi probabilmente, il croato ha mandato il fratello in campo!!?? Prove scialbe, gol divorati in maniera inspiegabile, a fine stagione il misero bottino: 31 gettoni e 6 reti, le uscite dal campo sono state accompagnate da abbondati e sonori fischi. Di lui si ricorda, l’imperioso stacco di testa nella finale contro la Juve, finito nella porta sbagliata! A sua discopla c’è da dire che nel 4-3-3 di Gattuso era anche parecchio limitato, poichè era abituato a giocare con una punta al suo finaco.
Anche se lo stesso Gattuso, prima di Milan-Chievo lo ha relegato in tribuna a causa dello scarso impegno mostrato dal Croato, non sicuramente un bel biglietto da visita, quando oltre a palesare limiti tecnici, non metti impegno e anumus pugnandi. Il mondiale avrebbe potuto rappresentare la sua chiave di rilancio: per se e per il Milan che a sua volta avrebbe potuto rivenderlo bene.
Il buon Nikola, ha pensato bene di mettere la ciliegina sulla sua stagione da manuale, all’esordio al mondiale, ha rifiutato di entrare nel finale contro la Nigeria. Dalic (l’allenatore croato) e la federazione, hanno deciso per il figlio di via: cacciato dal ritiro. La Croazia è arrivata in finale e domenica 15 si giocherà la vita e la storia contro la Francia a Mosca. Kalinic, attende risposte da Madrid (sponda Atletico) e magari la giocherà pure la finale, ma alla Play-Station, comodamente sul divano.