Entrambi bianconeri o quasi, ma poi è arrivato il diavolo tentatore

di MATTEO ANOBILE

Cisano Bergamasco e Scanzorosciate sono due paesini della provincia di Bergamo che distano fra loro una quarantina di chilometri. Non vuole essere una lezione di geografia sulla provincia orobica, ma un parallelismo, quello si. I due protagonisti sono: Mattia Caldara e Roberto Donadoni, il primo originario di Scanzorosciate, il secondo di Cisano Bergamasco.

Il loro arrivo al Milan è stato molto simile, nonostante siano passati trentadue anni. Estate 1986, Berlusconi si era da poco insediato alla presidenza del diavolo, calcisticamente era innamorato di Roberto Donadoni.  Ma quest’ultimo era praticamente bianconero, in virtu’ di un patto (nemmeno molto tacito) fra le due società. Basti pensare a Scirea, che i bergamaschi vedettero ai torinesi. Agnelli seppur pluripotenziario industriale italiano, non aveva fatto i conti con il nuovo che stava avanzando.

Berlusconi, voleva a tutti i costi il gioellino bergamasco, allorchè decise di invitare a cena nella sua villa di Arcore, l’allora presidente dell’Atalanta Bortolotti. Dopo aver cenato e allietato la serata, staccò l’assegno e disse al presidente bergamasco: “Questo è per Donadoni, la cifra mettetela voi!!”. Il seguito poi è noto a tutti, chissà che i corsi e ricorsi storici della storia non si ripetano anche con con Caldara, in questo caso, la mossa intelligente è stata compiuta da  Leonardo, il quale  ha spinto per avere a tutti i costi il gioellino orobico. Volendo vedere, le protagoniste della storia sono le medesime del 1986, l’Atalanta la parte venditrice, la Juve l’acquirente e il Milan, il terzo incomodo. Nessuno chiede altri venticinque anni come quelli, ne basterebbero, la metà.

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