C’era una volta il vernissage dell’estate: prima edizione nel 1991, soppresso nel 2015

di STEFANO RAVAGLIA

 

Sì, qualcuno era ancora in ferie, d’accordo, ma sostanzialmente era un appuntamento particolare delle estati degli anni Novanta e Duemila. Il Trofeo Berlusconi, Luigi s’intende, il padre dell’ex presidente del Milan, era come un battesimo stagionale anche se non era una gara ufficiale: la cornice, fissa, era sempre San Siro. E allora c’era l’esordio dei nuovi acquisti, il saluto a chi aveva appena lasciato, persino la prima uscita stagionale della curva sud che dispiegava sulle balaustre i suoi striscioni al completo. Nato nel 1991, inizialmente selezionava tra le grandi d’Italia e d’Europa come avversari, e poi era divenuto l’anticipo stagionale della super sfida Milan-Juventus, che ai tempi erano solite spartirsi gli scudetti quasi sempre, lasciando spazio a poche eccezioni. Ma fu proprio la Juventus la prima avversaria: vinse 2-1 il 23 agosto di quel ’91, grazie alla doppietta di Casiraghi, prima del gol della bandiera di Maldini. Poi Inter, Real Madrid e Bayern Monaco. Ed è sempre il Milan a spuntarla: 1-0 ai cugini con gol di Papin nel 1992, pirotecnico 3-2 ai madridisti nel ’93, e vittoria di misura sui tedeschi grazie a un gol di Gullit nel ’94, appena ritornato all’ovile dopo la parentesi (con gol dell’ex annesso) alla Sampdoria.

Da lì in poi, scende sul trofeo una maledizione. Che non è, o almeno non solo, il prematuro ritiro di Van Basten nell’estate del 1995: con giacchetta di renna e jeans, quasi fosse autunno, ma era il 17 agosto, saluta commosso San Siro. Oggi ci sarebbero feste pirotecniche e hi-tech, all’epoca un semplice braccio alzato che valeva più di mille parole: l’olandese lasciava il calcio a 28 anni. Poi, la partita: 0-0 e vittoria ai rigori dei bianconeri, con Weah che calcia il suo penalty alle stelle. Oddio, chi abbiamo preso? Si chiedono i rossoneri. Niente paura: il liberiano sarà grande protagonista con gol pesantissimi e felini nell’annata che porta al quindicesimo scudetto. Ecco, appunto, la maledizione. Le edizioni del 1996 e 1997 vedono due trionfi del Milan: 1-0 con Eranio contro i bianconeri che però avevano alzato la Champions League e 3-1 l’anno successivo. Che serata, quella. La torre di Babele rossonera (Bogarde, Cruz, Kluivert, Taibi, e compagnia), ossia gli acquisti della sessione estiva del mercato, avevano rivoluzionato la rosa. Era pure tornato Capello, ed era stata messa in piedi una sfarzosa presentazione della squadra al forum di Assago. I tre gol milanisti frastornarono la Juventus: li segnarono Cruz, Kluivert e Weah, con uno straordinario Ibrahim Ba sulla fascia destra, scatenato protagonista. Ebbene, a maggio, il Milan finì undicesimo e la Juventus vinse il suo titolo numero venticinque. Insomma, vincere in estate, non avrebbe portato bene in primavera.

E infatti: 1998, Bierhoff arrivato da Udine porta avanti il Milan ma la Juventus vince 2-1 con guizzo di Inzaghi. Scudetto ai rossoneri. 1999: segna Del Piero, trofeo ai bianconeri e scudetto alla Lazio. 2000: vittoria juventina ai rigori e scudetto alla Roma. Nel 2001, l’eccezione che conferma la regola: trofeo alla Juventus e scudetto bianconero il 5 maggio. Vittoria rossonera nell’edizione 2002 ai rigori, e titolo alla squadra di Lippi, ma a fine stagione fu di ben altro spessore la sfida dagli undici metri. Il Milan batte i bianconeri a Manchester e conquista la Champions League il 28 maggio 2003. Perentorio 2-0 bianconero due mesi dopo, e scudetto al Milan nel 2004. Poi la tradizione un po’ si sfilaccia. Successo bianconero con Oliveira, di nuovo 2-1 del Milan post-Istanbul a ferragosto del 2005, e il terremoto di calciopoli che rinvia la manifestazione in inverno, per la prima volta. Nel gennaio 2007, con la Juventus in B, vince il Milan 3-2. La vittoria più larga del Milan è del 2008: 4-1. Poi ancora una perfetta alternanza di successi, sino al 2012, l’ultima estate in cui si affrontano le due compagini nel trofeo: 3-2 per la Juventus. Caduto in basso nella partecipazione e nel significato, con le squadre tutte prese dalle tournée americane, le ultime due edizioni si disputano nel 2014 e nel 2015: il Milan batte gli argentini del San Lorenzo 2-0 e poi perde il derby per 1-0. E’ l’ultimo vagito di un appuntamento che un tempo richiamava pubblico e attese. Prima di essere smembrato e inghiottito dal calcio moderno.

 

@Foto SkySport

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