Quanta fatica per i rossoneri: decide una rete del “Pipita” nella ripresa
di STEFANO RAVAGLIA
E’ un Milan rivoluzionato quello che scende in campo nel piccolo stato del Lussemburgo per l’esordio nella seconda Europa League della sua storia, dopo quella dell’anno passato, che finì a Londra con l’Arsenal negli ottavi di finale. Gattuso si affida al “Milan 2”: Bertolacci e José Mauri a metà campo, Laxalt terzino al posto di Rodriguez, e soprattutto Caldara al centro della difesa per il suo esordio stagionale nella difesa a 4 rossonera. Davanti confermato Higuain, con Cutrone ancora ai box per l’infortunio alla caviglia. Il Dudelange gioca stretto e corto, il Milan inizia sin da subito a manovrar palla senza però trovare sbocchi. All’undicesimo la prima occasione della partita è proprio per Higuain: controllo e destro di poco fuori. Poco dopo ci prova Castillejo con un colpo di testa a botta sicura murato da un difensore. La manovra del Milan è fluida, sulla corsia di sinistra Laxalt e Borini spingono con Bakayoko che sovente si inserisce. Nella fase centrale del tempo però il Dudelange prende coraggio calciando fuori con Stolz e Romagnoli viene ammonito proprio per un fallo su Stolz al minuto 38, dopo il primo giallo della gara mostrato ad Abate. La prima fase di dominio del Milan si riequilibra e il Dudelange non si sfilaccia concedendo poco ai rossoneri. Che comunque non fanno valere la loro qualità nonostante la prima frazione di gioco denoti un possesso palla largamente a favore del Milan, 60 contro 40%. Nessun gol all’intervallo e immaginiamo i mugugni della gente milanista nel piccolo settore ospiti del piccolo “Jos Nosbaum”.
Nessun cambio nell’intervallo, il Milan rientra con gli stessi effettivi. E’ ancora Higuain dopo 4 minuti ad avere la palla gol più importante del Milan: su una discesa di Laxalt, che mette il pallone indietro in area, l’argentino arriva in corsa a botta sicura calciando di interno destro, ma Frising respinge con una mano effettuando un vero e proprio miracolo. Higuain si becca un’entrata sulla caviglia e non la prende benissimo, e il possesso palla rossonero è piuttosto sterile, nonché totalmente inadeguate le strategie sulle punizioni e sui calci d’angolo, per nulla sfruttati a dovere. Mentre Kessié e Calhanoglu vestono la maglia e vanno a scaldarsi, come fossero pronti ad entrare, arriva il lampo di Higuain: José Mauri serve largo Castillejo che appoggia d’esterno in area dove l’argentino gira di prima e trova prima la deviazione di un difensore e poi una non perfetta opposizione di Frising che si fa passare il pallone sotto al braccio complice anche il cambio di traiettoria. Dopo l’apertura di Castillejo per Borini, che centra in pieno il palo, ecco il cambio: Kessié al posto di Bertolacci. Il Dudelange non riprende più il ritmo alto del primo tempo e a parte una parata a terra, Reina non è mai impegnato. Gattuso continua ad agitarsi in panchina non completamente soddisfatto della prestazione dei suoi. Il mister di Corigliano toglie Mauri a dieci dal termine e mette dentro Calhanoglu, nel tentativo di chiudere la partita. Cosa che potrebbe avvenire a nove dal termine: su una lunga falcata di Calhanoglu che cavalca indisturbato la fascia sinistra, Higuain trova l’assist del turco e dopo un controllo ha la porta spalancata, ma calcia addosso a Frising. Prova a sfondare anche Caldara (buona la sua prestazione) calciando a rete ma trovando una deviazione in corner. Nel finale c’è spazio anche per il redivivo Halilovic al posto di Borini, ma il risultato non cambierà più. Il Milan passa 1-0 e sfruttando lo 0-0 nell’altra sfida del girone tra Olympiakos e Betis, è già in testa al gruppo F. Ma per togliere qualche grattacapo di troppo in questo zoppicante inizio stagione del Milan, servirà fare molto molto di più.