Nel derby di andata del 5 ottobre 2003 il primo gol in rossonero di Kakà
di STEFANO RAVAGLIA
E dire che dopo l’esordio di Ancona, il 1 settembre, con un sombrero che poi aveva mandato in rete Shevchenko, non aveva avuto modo di brillare granché. Ricardo Izecson Dos Santos Leite, in una parola Kakà, aspettava i grandi appuntamenti per dare il via alla sua storia rossonera. Il 5 ottobre 2003 va in scena il derby, proprio come accadrà tra quindici giorni. Il Milan è autorevole: campione d’Europa in carica, ha vinto la Supercoppa Europea in agosto e si avvia verso il diciottesimo scudetto. Dopo il vantaggio di Inzaghi, che devia una punizione di Pirlo come farà quattro anni dopo anche ad Atene, va in scena la strana coppia rossonera. Gattuso-Kakà: il primo crossa, il secondo si incunea di testa e batte Toldo mettendolo fuori causa.
Il “bambino d’oro” come venne soprannominato in quell’estate torrida in cui sbarcò a Malpensa con gli occhialini da secchione e la faccia pulita, si trasformerà in uno splendido cigno che fino al 2009, prima del suo ritorno, conquisterà trofei a ripetizione e anche il Pallone d’oro. Shevchenko sigla il 3-0 e il gol nerazzurro di Martins, spesso spina nel fianco dei rossoneri in quegli anni, vale solo per il tabellino. Milano ha conosciuto Kakà, e al derby di ritorno sarà già una certezza: altro gran gol per il 2-2 e rimonta completata da un eurogol di Seedorf. Peccato non ci possa essere il 21 ottobre: come al solito, sarebbe stato grande protagonista.