Suso, impegnato con la sua nazionale nella Uefa Nations League, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni prima della gara con l’Inghilterra

 

di ALESSANDRO DELL’ APA

 

Uno dei migliori giocatori del momento in casa rossonera è sicuramente Suso, il calciatore che ora si sta prendendo anche la nazionale iberica a suon di assist. Ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in una lunga intervista al principale quotidiano Marca:

Sulla Spagna: ”Mi piacerebbe giocare domani contro l’Inghilterra, fosse per me farei tutte le partite. Ho giocato a Cardiff contro il Galles e credo che l’allenatore sia contento, il livello è sempre alto. Chi mi conosce sa cosa posso o non posso fare, le mie qualità e i miei difetti. Credo che giovedì sera si sia visto quello che posso dare alla squadra. Notavo che stavo giocando bene. A me piace giocare, qui è più facile perché il pallone gira rapidamente, ti mettono sempre in buone condizioni, la pressione viene sempre fatta dentro. La traversa? E’ stata una mia tipica giocata, cercavo il palo lontano ma ho visto che era un pelo alta, Qui è un sogno, la Spagna è una delle migliori nazionali al mondo ed essere chiamati è un grande premio. Luis Enrique non mi ha dovuto dare spiegazioni, è una persona seria e diretta e io so cosa devo fare. Ora arriva la partita più importante, quella con l’Inghilterra. E’ un avversario molto forte, che sa giocare e come farti male. Ha giocatori giovani che stanno migliorando molto. Ho giocato con molti di loro nella cantera del Liverpool ed è un paese che lavora bene con i ragazzi. Degli anni a Liverpool mi è rimasto molto. Si apprende qualcosa ovunque, lì ho imparato la cultura del calcio. Stare fuori casa tanto giovani, vivere con un altra lingua, ti aiuta a maturare più velocemente. So giocare a calcio e ogni passo imparo qualcosa. Si nota che sono spagnolo per come gioco e vivo il calcio, nelle cose che faccio. Ho il DNA della nazionale, sono cresciuto qui da bambino e so come si gioca qui. Cresci, migliori, ma questo non si perde mai”.

Sul campionato italiano: ”Il calcio italiano è molto tattico, esigente per i giocatori offensivi e per gli attaccanti è il posto più difficile, perché ogni settimana affronti difese ben organizzate, con squadre che sanno sempre cosa fare. Magari non sono i migliori tecnicamente e fisicamente, ma tatticamente lo sono. Ovunque vai impari qualcosa e in Italia ho appreso molte cose a livello tattico, e questo mi rende migliore”.

Su Gattuso e Maldini: ”Il mister, In allenamento e in partita è come quando giocava, pura passione e intensità. Però fuori è altro, puoi parlare con lui di tutto. Come persona è il numero uno. Maldini invece È uno che osserva molto e parla poco. Però si impone per quello che è, fa un po’ effetto chiedergli qualcosa. Ci è sempre molto vicino”.

Sulla situazione societaria del Milan: “Dopo il pasticcio dei cinesi, ora con gli americani si è calmato tutto. Sono entrate nel club leggende come Maldini e Leonardo, gente che conosce il calcio e il club”.

Sulla sua vita privata: “Sono molto tranquillo, aspetto il bambino che arriverà tra quattro settimane. Vivo sereno in una città che mi piace e ha tutto. Al prossimo gol arriverà una dedica speciale, per Alessio che sarà il nome di mio figlio, e alla mia fidanzata. Ne ho segnati due al Sassuolo e mi ha fatto un po’ di rabbia non poterli dedicarli a loro. Però so che era un momento delicato per il club, arrivavamo da tre pareggi di fila”.

 

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