Intervista esclusiva a Luca Pagni, giornalista di Repubblica, che promuove Leonardo e il Milan del Pipita Higuain

 

DI DOMENICO VARANO

Spalletti e Gattuso a confronto, due allenatori completamente diversi. Chi vince il derby?

 

“Penso che finirà con un pareggio, non lo dico per scaramanzia. Entrambi, in questo momento firmerebbero per non perdere. Una vittoria del Milan, cambierebbe le gerarchie a Milano, visto che in questo momento l’Inter non solo è più avanti in classifica, ma gioca pure una Coppa di un livello superiore. Mentre una vittoria dell’Inter, farebbe franare le certezze costruite da Gattuso nelle ultime partite. Per il resto, sarà una sfida tra un mister che spinge perché la squadra giochi sempre in modo fluido e continuo e uno a cui piace rannicchiarsi per partire con frecciate improvvise. La Roma vista a San Siro due anni fa ne era un esempio perfetto”.

Caso Ronaldo: cosa ne pensi?

“Per impostazione mentale, sono garantista. Quindi non mi esprimo sull’inchiesta. Di sicuro, qualcosa è accaduto in passato, visto che il giocatore accettò di pagare per chiudere la vicenda. Ma cosa? Al momento, non ci sono grandi ricadute negative, ma nel caso fossi un dirigente della Juventus sarei preoccupato: non tanto per il possibile danno di immagine, ma perché ha puntato molto sul giocatore portoghese per aumentare ricavi e, soprattutto, tifosi in giro per il mondo, il suo tallone d’Achille”.

Cosa ne pensi del colpo Paquetà? 

“Dal punto di vista tecnico/sportivo non è possibile dare un giudizio. Bisogna vederlo all’opera nel campionato italiano, per quanto le premesse facciano ben sperare. Dal punto di vista di immagine e “politico” è una operazione molto importante, perché fa capire che il Milan vuol bruciare le tappe per tornare fra le prime d’Europa. Perché ha strappato il giocatore alla concorrenza di club di prima fascia, perché dimostra il valore di Leonardo come uomo mercato. In altre parole, fa capire che il Milan è tornato”.

Higuain sta dimostrando di essere un leader, forse più decisivo di Icardi. Può essere l’uomo che riporta il Milan in Champions? 

“Assolutamente sì. Segna e fa segnare, è leader in campo e fuori. Inoltre, si è assunto responsabilità che alla Juve condivideva con altri, qui solo con Reina e Gattuso. Perché non c’è nulla da fare, un gruppo di giovani promettenti diventa una squadra vincente se inserisci giocatori che hanno già vinto. Perché trasmettono esperienza, ma soprattutto certezze. Inoltre, rispetto a Icardi è molto più uomo squadra: non solo per il numero di palloni giocati, ma perché vorrebbe sempre partecipare all’azione, mentre l’interista vive di estemporaneità. Se Icardi segna l’Inter gioca con l’uomo in più, altrimenti gioca in dieci e mezzo. Non farei mai a cambio”.

Il bilancio del Milan sta godendo della forza economica di Elliott. Ci sono certezze o dubbi per il futuro?

“Al momento, il bilancio del Milan è sano perché garantisce Elliott, il quale ha coperto i buchi lasciati dalla gestione precedente. Ora, l’obiettivo è di rendere il Milan autonomo dal punto di vista finanziario “indipendentemente” dalle prestazioni sportive. Mi spiego:  le squadre inglesi della Premier hanno in stragrande maggioranza conti in positivo grazie a diritti tv, incassi del match day, sponsor, marketing. Anche, come nel caso dell’Arsenal degli ultimi due anni, anche se non sono andati in Champions. La Serie A non è a quel livello e il prodotto calcio italiano ha perso posizioni, ma tornando in Champions, ingaggiando nuovi campioni, rilanciando San Siro con l’Inter che vuole attirare più sponsor e sfruttare il fatto di essere uno dei club con più tifosi nel mondo. Lo voleva fare anche la precedente proprietà, ma non aveva la forza economica di Elliott alle spalle. L’ingresso di Elliott (ma anche di Suning) cambierà il calcio italiano: è come se fossero tornati Berlusconi e Moratti, ma con logiche manageriali. Un calcio meno romantico, ma più simile allo sport professionistico americano. Anche per questo sarà un derby come non se ne sono visti da anni”.

 

La redazione di Milancafe24 ringrazia Luca Pagni per l’intervista concessa.

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