Dopo anni bui, il derby torna ad avere contorni importanti, le due squadre hanno progetti ambiziosi ed a Milano si respira aria nuova

 

di ALESSANDRO DELL’APA

Sara’ la stracittadina numero duecentoventidue, la centosessantanovesima in campionato, in quel manto erboso romantico calpestato da tanti campioni, nel solito San Siro gremito. In quello stadio che non perdona le debolezze e che incita fino allo stremo i propri atleti, invitandoli a dar quel qualcosa in più. Sì, perché queste sfide aldilà della classifica, importante per carità, sono anche fini a se stesse, ci si può ricordare a lungo di una prodezza di un singolo, di una vittoria o di un aneddoto. Il derby è il derby.

Finalmente adesso dopo tante stagioni buie, a Milano si respira aria diversa, di risalita, le due squadre oltre ad essere in ottimi stati forma, hanno rose ben assortite e progetti ambiziosi. Per carità non sarà una semifinale o un quarto di Champions  League e non varrà lo scudetto, ma tuttavia sarà il derby della rinascita. Chi farà bottino pieno sarà lanciato verso un campionato da protagonista, chi lo perderà sarà costretto ad inseguire. Vero, alla nona giornata c’è tutto il tempo di recuperare, ma vuoi mettere la carica adrenalica e la forza emotiva date da un trionfo in una gara del genere?

L’Inter ha 16 punti, frutto di 5 vittorie, un pari e due sconfitte, mentre il Milan è a quota 12 con una gara in meno: tre vittorie, tre pari, una sconfitta. Entrambe tendono ad avere le redini del gioco rispetto avversari, ma la compagine di Gattuso ha espresso finora peculiarità migliori, anche se poi Icardi e compagni se la cavano spesso grazie alle loro fiammate nella parte conclusiva delle partite (6 punti conquistati nei 15’ finali), che poi sono una loro caratteristica fissa, non a caso la qualificazione alla Champions fu arpionata negli ultimi minuti dell’ultima partita di campionato. Alla concretezza nerazzurra, i rossoneri rispondono con la ricerca della qualità delle giocate. L’esito è incerto, regna l’equilibrio, gli episodi a favore o sfavore avranno il loro peso, l’eroe deciso dal fato potrebbe essere anche il meno aspettato. Tutto è possibile, ma ora basta chiacchiere, è giunto il momento del verdetto del campo, il giudice sovrano che non conosce appelli e può segnare il sottile confine tra la gloria e la disperazione. Allacciate le cinture, buon derby a tutti!

 

 

 

 

 

share on:

Leave a Response