Segna subito Suso, poi Romagnoli fa autorete. Al primo di recupero lo stesso difensore acciuffa i 3 punti per i rossoneri
di STEFANO RAVAGLIA
Viaggia la ruota dei moduli al Milan, e per il recupero col Genoa altro giro, altro regalo: dopo il collaudatissimo 4-3-3, il richiestissimo 4-4-2, arriva il 3-5-2 di montelliana memoria. È la notte di Halloween, scende anche una copiosa pioggia, e allora gli incubi riaffiorano, ma Gattuso vuol dare una calcio ai fantasmi del suo predecessore. Romagnoli tra Musacchio e Rodriguez, Calhanoglu trequartista, e il forfait di Biglia concede un’altra chance al contestato Bakayoko, ma insieme a Kessie il centrocampo rossonero mostra i muscoli. Suso retrocesso di nuovo a destra con Laxalt dall’altra parte, la coppia terribile Higuain-Cutrone in avanti. Il Milan becca gol da 15 partite consecutive in campionato, ma tempo tre minuti e segna per primo: Calhanoglu cerca spazio per il destro, ma è Suso che, ricevuta palla, calcia di sinistro e buca Radu. Il Milan governa il pallone e cerca di aggirare i rossoblu ai fianchi, le punte toccano pochi palloni e su uno di questi, Cutrone calcia da posizione interessante ma centrale. Al quarto d’ora invece insidioso il destro di Kouame: Donnarumma si distende e blocca. Due minuti dopo è Kessié che riceve palla in area ma calcia sull’esterno della rete. Due conclusioni velleitarie di Higuain e Piatek precedono una più insidiosa occasione per l’attaccante rivelazione del Genoa: destro sul fondo di pochissimo. I ritmi sono lenti e compassati, con qualche fiammata a intermittenza. Nell’ultimo quarto d’ora del tempo, il Milan arretra anche e soprattutto per merito del Genoa che pressa i portatori di palla. Gattuso chiede alle punte di dare una mano in copertura, ma è il reparto arretrato che sprofonda in errori individuali in coabitazione con Donnarumma, che per poco non consentono ai rossoblu di pareggiare. Biraschi è il mattatore, per personalità e qualità e su un suo traversone Piatek arriva quasi a botta sicura in tuffo ma la palla sfila davanti alla porta. Il fischio di Pasqua arriva quasi come un sollievo per un Milan che l’ha sbloccata subito salvo poi prendersi qualche rischio di troppo e molto timido quando si trattava di tentare la via del raddoppio.
Immutati gli undici a inizio ripresa e Higuain rischia di imitare Suso: in avvio, l’argentino costringe Radu a una difficile parata dopo un giro doppiamente deviato. La partenza del Milan è illusoria: al decimo minuto la squadra di Juric coglie il meritato pareggio grazie alla solita frittata rossonera. Dentro l’area, Bakayoko tenta di servire Romagnoli all’indietro, Kouame gli porta via palla e calcia verso il centro. Il capitano del Milan devia e ne viene fuori una palombella che inganna Donnarumma. Le partite con almeno un gol subito diventano sedici, e data la dinamica è in tutto e per tutto una autorete di Romagnoli. Il prolungato possesso palla dei rossoneri ha bisogno di essere supportato da più velocità d’azione e di pensiero, e invece ci si limita a qualche conclusione impossibile (prima Kessie e poi Rodriguez) che finisce largamente fuori portata. All’ora di gioco il 3-5-2 va in soffitta: dentro Abate fuori un negativo Laxalt, si passa al 4-4-2. Due minuti dopo si sveglia Bakayoko, proteggendo con grande veemenza un pallone e servendolo a Higuain che calcia praticamente da fermo: Radu si supera e devia in angolo. Due prodezze. Le squadre si allungano e la contesa diventa interessante. L’estremo difensore genoano è mostruoso anche sulla torsione di Kessie a metà tempo. Al minuto 71 Calhanoglu controlla e calcia: fuori di poco. Ma in cattedra salgono ancora i portieri: a dieci dal termine Radu respinge anche il tiro a giro di Suso, e sul ribaltamento di fronte è Donnarumma a deviare con la punta delle dita un velenoso sinistro di Lazovic. Fuori Calhanoglu e dentro Castillejo al minuto 84, mentre Pandev rileva Piatek. Il forcing del Milan pare spegnersi nel nulla, ma, a recupero già iniziato, laddove Radu aveva fatto miracoli, stavolta combina il patatrac: su un pallone alto che potrebbe facilmente abbrancare, sceglie invece di rinviare di pugno sul piede di Romagnoli che calcia di prima intenzione infilando il pallonetto del 2-1, stavolta nella porta giusta. Genoa piegato e Lazio agganciata al quarto posto: le streghe battono in ritirata da San Siro.