L’eroe del derby del 1984 compie 57 anni

 

di STEFANO RAVAGLIA

 

Mark-Ray. C’era un tempo, in curva sud, quella di San Siro senza terzo anello e dei gradoni di cemento senza seggiolini, una Union Jack. La bandiera del Regno Unito. Perché da lì venivano due rossoneri che non avranno avuto i numeri di Van Basten o Shevchenko, ma che importa: per entrare nel cuore dei rossoneri basta poco. Come ad esempio un gol nel derby: Mark Hateley, da Wallsey, 7 novembre 1961, ci è riuscito il 28 ottobre 1984, dopo pochi mesi dall’inizio della sua avventura in rossonero. Ventuno gol in tre anni, nessun trofeo, era un Milan di passaggio tra la B e il tetto del mondo.

Ma quel pomeriggio, rimasto nella memoria di chi era presente e che dovrebbe essere insegnato alle scuole del tifo rossonero, Mark è saltato più in alto di tutti e con quel collo d’acciaio, immortalato in una foto storica, ha superato sia Collovati che Zenga per il gol del definitivo 2-1. Che scacciava anni tragicomici, con la doppia retrocessione in B e gli sfottò di parte interista. Oggi il nostro spegne 57 candeline. Lasciò il Milan nel 1987, e ci piace pensare che l’alba di quel nuovo grande ciclo era figlia anche sua. E Ray? Ci ha lasciato proprio quest’anno. Era Ray Wilkins. E i loro nomi erano cuciti su quella Union Jack. E nei cuori di tutti i rossoneri veri.

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