Nonostante molteplici infortuni e vicissitudini varie, la squadra di Gattuso sta stupendo tutti, incarnando al meglio lo spirito Milan del suo allenatore e dei suoi dirigenti
di ALESSANDRO DELL’APA
Nonostante le mille avversità, il Milan sembra aver trovato la quadratura giusta: quarto posto in campionato, qualificazione ai sedicesimi di Europa League ad un passo e soprattutto la sensazione che dopo anni di confusione totale ci sia una parvenza di progetto. Grossi meriti di ciò, sono del tanto bistrattato tecnico Gennaro Gattuso, per carità il calabrese deve crescere tecnicamente e tatticamente, ha ancora qualche limite nella lettura delle partite, ma ha dato un’impronta e sul piano motivazione spinge i suoi a dar qualcosina in più. La cosa più eclatante inoltre è come lo segua la squadra, che sembra incarnare nel rettangolo di gioco il suo spirito guerriero e di sacrificio. Gattuso essendo stato nel grande Milan, sa cosa significa stare su quella panchina e lo trasmette a 360 gradi.
Altri cardini di questa resurrezione sono le due leggende, Leonardo e Paolo Maldini, dirigenti preparati con la dedizione nel sangue ed anche loro col Dna rossonero, non ce ne vogliano le passate dirigenze, ma a Milanello si respira un’aria nuova. In questo momento potrebbero salire sugli scudi, Cutrone e Bakayoko, i due trascinatori, tuttavia in questo momento le sorprese più evidenti, sono Ignazio Abate e Cristian Zapata, due da anni ai margini e nell’occhio del ciclone, invece nonostante la scarsa fiducia nei loro confronti, sia degli addetti ai lavori che della tifoseria, hanno risposto presente in questo momento di difficoltà stupendo tutti, il primo giocando addirittura da difensore centrale, il secondo dimostrandosi affidabilissimo.
In attesa del miglior Higuain e del mercato di Gennaio che si prospetta scoppiettante, gli uomini di Gattuso sono pronti per questo fine 2018, l’obiettivo è restare il più vicino possibile alla zona Champions e strappare il pass per i sedicesimi di Europa League ad Atene.