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Montella: “Gattuso ha sbagliato non doveva parlare del mio lavoro”

Le dichiarazioni dell’ex tecnico rossonero, Vincenzo Montella

 

di ALESSANDRO DELL’APA

 

Vincenzo Montella, l’ex tecnico rossonero esonerato lo scorso anno dopo il pari interno col Torino a seguito di un avvio di campionato alquanto imbarazzante, nel corso della stagione ha poi preso in corso la panchina del Siviglia subentrando a Berrizo, portandolo addirittura ai quarti di Champions League, ma tuttavia fallendo anche il quel caso, non raggiungendo il quarto posto  in campionato, racimolando dopo la vittoria di Old Trafford 9 gare senza vittoria, di cui  5 sconfitte, risultando poi esonerato a seguito di quella fatale a Valencia contro il Levante, battendo così  un singolare record, due esoneri in meno di cinque mesi. Dopo un po’ di tempo è tornato a parlare dell’esperienza rossonera, rilasciando a molte testate giornalistiche le seguenti parole:

Ho letto che già prima dell’inizio della seconda stagione non c’era fiducia nei miei confronti. Mi è dispiaciuto salutare il Milan perché il mio lavoro è stato incompiuto. Sarebbero servite più pazienza ed esperienza. Sentivo di poter crescere insieme alla squadra, non mi è stato dato il tempo. È stata sbagliata la comunicazione sin dall’estate, creando aspettative altissime sulla squadra. Avrei dovuto tenere un profilo più basso ma è difficile mettersi in contrasto con le direttive della società. Erano arrivati 11 giocatori nuovi e sarebbe servito del tempo per assemblarli. Invece anch’io ho assecondato i proclami di scudetto dei dirigenti. Razionalmente sarebbe stato giusto lasciare dopo il primo anno durante il quale vinsi la Supercoppa. Se ho condiviso l’acquisto di tutti i nuovi arrivi? Diciamo che ci siamo confrontati su alcuni. Altri li ho trovati ad affare concluso. Su Bonucci per esempio ho forzato io per il suo ingaggio. Arrivammo alla fine della sessione di mercato con poche risorse a disposizione per reperire il regista e l’attaccante. Vero è che fummo vicini a Morata e Batshuayi ma poi con 20 milioni di budget era difficile comprare un centravanti più forte di Kalinic. La fascia da capitano a Bonucci? Gliel’aveva promessa la società che intendeva puntare su un giocatore del nuovo corso. Al telefono gli dissi che si poteva essere capitani anche senza fascia. Un tentativo per Cristiano Ronaldo fu fatto realmente. L’accusa fatta nei mie confronti della scarsa condizione fisica mi tocca profondamente”.

“Nella gara a Benevento, la prima del mio successore, i giocatori corsero più degli avversari. Si fa confusione fra distanza percorsa e intensità. Sfido chi ha messo in dubbio il mio lavoro a un confronto pubblico. Ho allenato in A per 5-6 anni e penso di avere più esperienza di chi ha fatto certe affermazioni. Gattuso? Non mi ha chiamato, ma mi feci vivo io dopo quelle dichiarazioni per digli che stava sbagliando e che aveva esagerato. Abbiati ha detto che non mi fidavo di nessuno? Considerando la sua intervista forse facevo bene. La verità è che invitavo tutti i membri dello staff alle riunioni tecniche ma lui non si è mai presentato. Se il Milan attuale è più competitivo del mio? Se prendi i giocatori bravi e dai tempo agli altri di crescere, certamente sì. Kessie, Calhanoglu, Musacchio sono migliorati perché hanno avuto il tempo di farlo. In più hanno preso Higuain è un giocatore fortissimo, lo chiesi anche io”.

 

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