Il club rossonero, con l’uscita dall’Europa, fa scattare l’allarme. La società dovrebbe prendere in mano la situazione

 

DI FRANCESCO QUATTRONE

 

 

 

 

Caro Milan, cosa ti sta succedendo? L’ uscita dall’ Europa League sancisce l’ apice negativo. In una partita in cui avevi il vantaggio di far fruttare due risultati, sarebbe bastato anche il pari per continuare l’avventura europea. E invece? Si esce sconfitti, mostrando tutte le difficoltà di una squadra che non è in grado di gestire le situazioni e dove i giocatori simbolo non sanno dare il loro contributo per tirare via i loro compagni dalle sabbie mobili. Soprattutto Calhanoglu e Higuain sul banco degli imputati: morale basso, poca incisività, distrazione, privi del senso di sacrificio che li ha caratterizzati nelle partite “clou”.

Restando in tema Europa, in terra greca quasi assenti e con poche idee. Ora non bisogna concentrarsi sul “di chi è stata la colpa?” e puntare il dito, ma riflettere. Il colpevole in questi casi è tutto l’ambiente, nessuno escluso. Il Milan già contro il Dudelange aveva mostrato delle carenze clamorose, nascoste poi dalla vittoria per 5-2. Quelle carenze (cioè di squadra troppo molle in alcune circostanze di gioco e con idee appannate) non sono scomparse del tutto ma, ahimè, sono tornate nella sfida contro l’Olympiacos. Qui il problema rimane, e continuerà nel tempo, se la società non interverrà a dovere. Serve più autostima, idee chiare e un progetto serio da seguire: fare delle scelte giuste per il Milan. Anche gli acquisti non hanno dato il contributo sperato, quindi bisogna intervenire sul punto nevralgico, perchè il popolo rossonero è stufo di vivere in queste condizioni di agonia e paura di far brutte figure, come è stato in un girone alla portata di mano per poi uscire nella fase iniziale di una competizione europea. Questo non è Milan, dispiace, ma guardiamo la realtà. Non si può vivere solo di passato.

C’É UN PRESENTE DA AFFRONTARE E UN FUTURO DA COSTRUIRE

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