Il campionato 1991-92 riprende dopo la pausa natalizia e il Milan di Capello travolge 5-0 i partenopei. A fine stagione, senza sconfitte, arriverà il dodicesimo scudetto

 

di Stefano Ravaglia

 

Nello slalom di Kraniska Gora, quella domenica, Alberto Tomba aveva lasciato Bittner a due secondi distanza e si era portato a 125 punti di vantaggio sul secondo nella classifica generale. La “Gazzetta dello Sport” accostava l’ex campione di sci alla grande impresa, l’ennesima, del Milan di quegli anni d’oro. Il 5 gennaio 1992 sia sulla neve che a San Siro, molti italiani erano stati scaldati da due grandi gesta sportive. Il campionato riprende dopo la pausa natalizia, con il Milan, ancora imbattuto, che punta a riprendersi lo scudetto che manca da quattro anni dopo la scorpacciata di trionfi internazionali. Arriva il Napoli di Ranieri, alla sua prima stagione senza Maradona e lontanissimo parente di quello che contendeva il titolo ad Arrigo Sacchi. Che è passato in Nazionale e il suo Milan lo guarda da spettatore. In porta, tra i partenopei, c’è l’amico Giovanni Galli, che vivrà un inglorioso pomeriggio da incubo. I rossoneri sono in una di quelle giornate di grazie: al massimo delle possibilità fisiche e tecniche, nessuno li può arginare. Dopo trenta secondi, su calcio d’angolo battuto dal piedino fatato di Evani, troneggia Maldini che buca l’amico ed ex compagno di squadra con un perentorio colpo di testa.

Dopo venticinque minuti la combinazione Van Basten-Rijkaard è da manuale, e il centrocampista perfora ancora la porta napoletana: 2-0. Prima della fine del tempo, altro colpo di testa di Maldini questa volta a fare da torre per Massaro, che con un’altra cabezata porta i suoi sul 3-0. Viene espulso Costacurta, ma nessuno se ne accorge. Nella ripresa, Donadoni si ricorda di quella notte di tre anni prima contro il Real Madrid: prende palla, si accentra e calcia di destro, esattamente come quando timbrò il definitivo 5-0 agli spagnoli. Gli riesce la stessa cosa, e le reti sono quattro. Maldini è in stato di grazia e imprendibile sulle palle alte, e così, su un altro angolo, spizza la sfera verso Van Basten che schiaccia in porta il quinto gol. La Juventus supera di misura il Parma, ma il Milan rimane davanti di due punti, 25 a 23. La “Gazzetta” pubblica anche la “Nazionale della domenica”, con i migliori undici della giornata di campionato. Sei giocatori vestono la maglia rossonera, in quel lunedì di Epifania che si portò via tutte le feste. Tranne in casa Milan: il bello era appena cominciato.

 

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