Sostanza, due tocchi e un cecchino davanti. E anche la capacità di reggere l’urto nella ripresa. La semifinale è ampiamente meritata

 

di Stefano Ravaglia

 

Ci voleva, una serata così. Dopo tanti tormenti, dopo mille comiche vicissitudini, il Milan ha deciso di togliere gli inutili merletti e usare la sostanza. Di indurirsi laddove fino ad oggi era stato molliccio. Il 2-0 al Napoli in Coppa Italia è solo l’ottenimento di quanto forse spettava ai rossoneri tre giorni prima in campionato. Una squadra che ha badato poco ai fronzoli e molto alla sostanza, che è partita forte e ha messo subito la partita in carreggiata, come da tempo immemore non si accadeva. Specialità dei rossoneri, infatti, era sempre stato regalare i primi tempi, questa volta invece i gattusiani hanno spinto e aggredito sin da subito, verticalizzando e trovando in Piatek il coniglio che da tempo non usciva dal cilindro. Indemoniato lo slovacco: due gol e tre giocatori del Napoli ammoniti per l’incapacità di stargli dietro. Una squadra compatta, con giocatori che si sono aiutati e hanno concesso pochi spazi ai partenopei, troppo brutti per essere veri nonostante la lezione di sabato sera. E un nome su tutti: Bakayoko. Sbeffeggiato, a onor del vero anche comprensibilmente, per le imbarazzanti prestazioni di inizio stagione, pareva un elefante dentro un negozio di cristalli. Contro il Napoli invece, non ha sbagliato nulla: difficile che accada in novantaquattro minuti. Eppure, il nostro ha troneggiato su qualsiasi pallone, se ne è liberato quando era ora, ha preso falli intelligenti e effettuato passaggi puliti senza sbavature. Una partita da nove in pagella.

Il suo compagno di reparto, Kessié, è invece apparso come l’unica nota stonata della serata: fuori fase, impreciso e completamente imbambolato. Parziale scusante, del tutto comprensibile, è il vuoto di mercato lasciato alle sue spalle, dove la privazione di Kucka ha tolto forse all’ivoriano la più plausibile delle alternative. Resta il fatto che però, in una prestazione corale positiva, le magagne del numero 79 siano ancor più eloquenti. Poco male, se la squadra gira così. Il Milan ha giocato in maniera intelligente, arretrando sin da subito nella ripresa, atteggiamento rivedibile, ma difendendosi con ordine dall’ovvio ritorno dei partenopei. Il 27 febbraio il Milan attende il suo avversario che uscirà da Inter-Lazio di giovedì: sarà un replay del derby dello scorso anno? Allora risolse Cutrone, ai supplementari. Se l’inerzia sta cambiando, dopo tanti tentativi a vuoto, ci si augura che questa sia la volta buona. Gattuso ha ritrovato una squadra ma soprattutto lo spirito e, cosa ancor più gratificante, la capacità di tenere la porta inviolata. Con questa, sono sei partite nelle ultime otto senza subire reti. Dentro una serata rigida di inverno inoltrato, potrebbe essere nato un nuovo Milan, non certo guarito (non lo sarà ancora per un po’) ma perlomeno riabilitato e in convalescenza. Ci attendiamo che, presto o tardi, inizi a scoppiare di salute.

share on:

Leave a Response