4-1 in Sardegna con tripletta di Van Basten. Al termine, la tifoseria rossonera ruba ai cagliaritani lo striscione “Furiosi”
di Stefano Ravaglia
Domenica 2 febbraio 1992, il Milan di Capello, alla sua prima stagione dopo l’epopea Sacchi, è lanciatissimo verso il suo dodicesimo scudetto. Non ha ancora perso e deve affrontare il Cagliari, sette giorni prima del confronto diretto a San Siro contro la Juventus. Al Sant’Elia il Cagliari va in vantaggio dopo tre minuti, ma nella ripresa si scatena Van Basten. Tripletta dell’olandese, di cui una rete su rigore. A chiudere i conti, a quindici dal termine, ci pensa Massaro.
Fin qui la cronaca sportiva, che viene ben presto sostituita da quella di ciò che accade fuori dal campo. Il gruppo cagliaritano “Furiosi”, uscendo per dirigersi verso il settore ospiti, dimentica all’interno dell’impianto il proprio striscione. Uno stuolo di milanisti dei gruppi al seguito dei rossoneri, si distacca e riesce ad entrare e a prelevare lo striscione sino a farlo arrivare al porto di partenza della nave che riporta a casa i tifosi in trasferta. La guerriglia iniziata fuori dal settore dei milanisti e in parte anche dentro, si trascina fino alla banchina.
Le immagini della tv sarda sono impietose: i cagliaritani, venuti a sapere del furto, si riversano al porto ma in ritardo. Lo striscione è già esposto sulla balaustra della nave che salpa verso Civitavecchia. Il bilancio è di 20 feriti e due auto bruciate, tra cui quella di Carlo Pellegatti. Anche l’anno successivo si registrarono tumulti tra le due tifoserie, in una rivalità divampata quel giorno di febbraio del ’92, quando il Cagliari e i suoi tifosi furono tristemente beffati sia in campo che fuori.