Gioco e interpreti non all’altezza del centravanti. Riuscirà il Milan a non bruciare anche Piatek?
DI ALBERTO FELCHILCHER
Negli ultimi anni il reparto offensivo rossonero ha subito continui cambiamenti, senza mai trovare di fatto un vero e proprio centravanti capace di trascinare veramente la squadra. L’ultimo della lista “Attaccanti bruciati” è Gonzalo Higuain.
L’argentino, a differenza dei suoi predecessori, è arrivato a Milanello con tutte le carte in regola per prendersi in mano in Milan. Attaccante di caratura internazionale, capace di far reparto da solo. Diciamo che c’erano tutti i presupposti per sognare in grande, per far di nuovo emozionare un popolo che negli ultimi anni ha visto prendersi la numero 9 da gente come Luiz Adriano o Mattia Destro. Ma nemmeno il Pipita ce l’ha fatta, anzi senza pensarci nemmeno un secondo, ha deciso di abbandonare la nave.
E così dopo i vari Pazzini, Bojan, Balotelli, Matri, Torres, Destro, Bacca, Luiz Adriano, Lapadula, Kalinic, André Silva ecco che anche Higuain si aggiunge alla lista. Ed è qui che sorge spontaneo un interrogativo sul quale riflettere: è il modo di giocare del Milan a creare problemi alle punte oppure sono gli interpreti incapaci di far rendere il proprio numero 9?
Probabilmente la risposta sta nel mezzo, anche se il gioco, se così possiamo chiamarlo, è cambiato molto negli ultimi anni, per via dei tanti cambi in panchina. Ciò che è cambiato poco, però, sono gli interpreti che danno sostegno a quello che dovrebbe essere il catalizzatore di gioco. Ci sono attaccanti che vanno serviti sulla prima giocata, e in casa Milan, durante lo sviluppo della manovra offensiva, si porta sempre troppo il pallone, perdendo inevitabilmente i tempi di gioco e lo spazio che l’attaccante crea.
La paura ora è una sola: riuscirà Krzysztof Piątek a salvarsi? Le carte in regola ci sono, ma è necessario cambiare l’atteggiamento di alcuni interpreti. Bisogna salvaguardare l’oro polacco.