Il turco, nella partita di ieri sera, si è reso protagonista di una grande prestazione, impreziosita da un grande goal…
di PIETRO ANDRIGO
Alzi la mano chi non hai mai criticato Hakan Calhanoglu in questa stagione. Probabilmente un deserto di mani rossonere si celerebbe davanti a noi perché le parole dure e cattive nei confronti del turco sono state proferite da tanti, forse tutti i tifosi milanisti.
Il centrocampista turco, tuttavia, ha fatto del suo per meritarsele: prestazioni sottotono e deludenti gli sono valse feroci critiche da parte dell’ambiente rossonero a tal punto che a Gennaio era stato molto vicino alla cessione. Hakan però non voleva partire: amava e ama il Milan, sapeva che poteva dare di più e con la fiducia di Gattuso, l’unico che non gli ha mai fatto mancare la stima, ha piano piano risalito la china.
Ritmo, intensità, qualità e gol erano i quattro dogmi della passata stagione del turco: i primi 3 sono stati recentemente ritrovati nelle ultime partite, per il quarto abbiamo dovuto attendere fino a ieri sera.
Hakan nel colpaccio a Bergamo è stato uno dei migliori in campo, ritrovando il gol che ha permesso al Milan di passare a condurre contro l’ostica Atalanta.
La sua bordata da fuori area è arrivata 272 giorni dopo l’ultima rete in campionato segnata l’ultima giornata contro la Fiorentina. Il commovente abbraccio con Gattuso e tutta la squadra è sintomo di una fiducia ritrovata che il Milan spera si possa certificare già da venerdì contro l’empoli. Hakan è una pedina fondamentale per questo Milan, da rilanciare e da custodire per arrivare all’obiettivo dichiarato: la Champions.