El Shaarawy dice addio al Milan e approda al Monaco. Decisione sofferta sia per il giocatore che per la squadra
Un’offerta, 24 ore, una decisione. Succedeva in una calda sera d’estate, il Monaco contatta il Milan per El Shaarawy e in men che non si dica l’affare è fatto, lasciando tutti increduli. Dopo quattro anni in rossonero, il Faraone saluta i suoi compagni, i suoi tifosi, Milano, ma soprattutto il Milan, la squadra che ha sempre amato. Una decisione che divide il popolo rossonero, in molti non hanno gradito la sua cessione. Si doveva puntare su di lui, almeno questo si diceva dovesse essere il progetto del Milan: perseguire l’idea del giovane e italiano, ma così non è stato, almeno con El Shaarawy. Mihajlovic non l’aveva inserito nella lista dei partenti, anzi voleva reinventarlo mezzala, ma poi forse ha cambiato idea se è vero quanto si vocifera. Sembra, infatti, sia stato proprio lui a suggerire la sua cessione. Il reparto offensivo è sicuramente super affollato e probabilmente il Faraone avrebbe dovuto sgomitare per conquistare un posto da titolare. C’è da dire, però, che l’offerta del Monaco è stata piuttosto allettante e il Milan ha colto la palla al balzo, decidendo d’impulso. In questo modo i soldi ottenuti dalla cessione dell’ex n.92 si potranno investire per rinforzare ulteriormente la rosa, magari in difesa, reparto che non è stato ancora ritoccato.
La prima pagina della Gazzetta dello Sport non a caso un paio di giorni fa titolava “Il domino del Faraone”, le pedine sarebbero El Shaa, Romagnoli, Dzeko. Ma i nomi che a noi interessano sono solo i primi due, quindi il sacrificio del Faraone per arrivare a Romagnoli. In realtà non ce n’era nemmeno bisogno, perché i soldi da investire c’erano anche senza una cessione illustre, ma non bisogna nemmeno biasimare la società. Mettendo da parte l’affetto che legava il Milan e i tifosi a El Shaarawy, si deve riconoscere che 18 milioni per un giocatore che in due anni ha totalizzato solo 27 presenze e quattro gol, reduce da infortuni e ricadute sono veramente tanti. E come non azzardare il paragone con Pato, affare sfumato in extremis, al momento i tifosi erano felici, ma poi quanti si sono mangiati le mani ammirando i gol di Tevez con la maglia della Juve? Il passato insegna e quindi la società ha preferito monetizzare. Forse col senno di poi ringrazieremo o forse rimpiangeremo, non possiamo saperlo. L’obiettivo dei vertici societari è quello di consegnare a fine mercato a Mihajlovic una squadra competitiva, quindi ci saranno altri tre innesti importanti, ma anche inevitabili cessioni, El Shaarawy è solo il primo a dire addio. E allora in bocca al lupo Faraone, si diceva dovesse essere l’anno del tuo rilancio, forse lo sarà, ma ormai lontano da Milano.
@FedericaDB22