di FRANCESCO QUATTRONE
Il Milan anche ieri sera nella semifinale di andata contro la Lazio ha dimostrato di essere una squadra solida e in salute. Il pari sottolinea anche un altro dato importante, ovvero la solidità difensiva. Solo una rete subita tra campionato e Coppa Italia nelle ultime quattro gare: quella contro l’Atalanta, alla fine risultata ininfluente nell’economia del risultato finale.
Insomma questo Milan ora rispecchia tutta la grinta e il cuore del proprio tecnico. Rino Gattuso è il vero artefice di questa rinascita: silenzio e duro lavoro. Ora i rossoneri sono vigili in due fronti: uno con un occhio alla gara di ritorno contro la squadra di Simone Inzaghi, per un possibile approdo in finale di Coppa Italia e l’altro per rincorrere i cugini e accendere la freccia per il terzo posto.
Gattuso ha affrontato con tranquillità le difficoltà e saputo prendere in mano la situazione. Da ex leader in mezzo al campo da giocatore rossonero a leader dalla panchina come se fosse in campo. In carica dal 27 novembre 2017 da primo allenatore della prima squadra ad oggi ha totalizzato 68 partite (33 le vittorie, venti i pareggi e 15 i ko) e 119 punti.
Il tempo porta sempre i risultati sperati, brava la società, quindi, a concedere piena fiducia al tecnico nativo di Corigliano Calabro che adesso se la gode ma non si accontenta.
Contro il Sassuolo servirà un’altra “ringhiata” e dare un ulteriore segnale al campionato.