Le dichiarazioni di Gattuso in conferenza stampa

 

di ALESSANDRO DELL’APA

 

Al termine di Milan-Sassuolo, Gennaro Gattuso in conferenza stampa ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Sulla gara: “Se giochiamo così non riusciremo a vincere tante partite. Abbiamo fatto bene dal punto di vista difensivo, ma nelle ultime partite a partire dall’Empoli abbiamo fatto male tecnicamente. Abbiamo fatto due passi indietro non uno. Non vorrei che l’attenzione sulla fase difensiva ci abbia portato a tralasciare un po’ la fase offensiva. Siamo stati fortunati anche oggi in alcune occasioni”.

Sull’Inter:  “Dobbiamo viverla meglio, abbiamo 12 finali che ci aspettano più il ritorno della semifinale con la Lazio in Coppa Italia. Dobbiamo vivere la quotidianità meglio, tutti noi. Sia io che i miei giocatori siamo giovani. Ci sono giocatori che hanno giocato per 11-12 partite di fila. La stiamo un po’ vivendo con apprensione”

Su Rocco: “ Tranne Kessie’ non faccio giocare solo incontristi a centrocampo. Io sono orgoglioso del paragone con Rocco. Io penso che, attraverso l’organizzazione, si possano fare bene entrambe le fasi”.

Sulla condizione: “Non è un problema fisico. Siamo fortunati, lavoriamo in una struttura in cui abbiamo tutto a disposizione. Dobbiamo tornare ad avere brillantezza sull’aspetto offensivo. La stanchezza fisica sarebbe un alibi per i miei giocatori”.

Su Suso: “Con la sua qualità ci dava superiorità numerica, ha messo in difficoltà Peluso. Ci può stare che venga ad aiutare meno di Calhanoglu o Castillejo. A livello qualitativo ha fatto una partita interessante, non ci ho pensato minimamente a cambiarlo”.

Sulle 50 panchine in A:  “Mi sembra che siano passati 10-15 anni, invece solo un anno e mezzo”.

Sul turnover: “Ci penserò”.

Su Piatek: “Spesso arriviamo troppo lunghi. Non ci basiamo sul ‘tanto c’è Piatek‘. Sviluppiamo in maniera confusionaria, buttando i palloni senza criterio. Nelle prime partite ci arrivavamo con più fluidità”.

Sul Milan:  “Dobbiamo contemplare l’entusiasmo dei nostri tifosi, ma se non si sa gestire l’entusiasmo porta pressione. A 23-24 anni l’emozione può giocare brutti scherzi. In questo momento non c’è solo la tensione del risultato, ma anche altre componenti Dobbiamo capire come ricevere la pressione degli avversari. Sbagliamo in fase di sviluppo, non è una questione fisica. Ci alleneremo da martedì mattina. Fuori dall’area tecnica? Ogni tanto do capocciate incredibili ai guardalinee (ride, ndr). Per fortuna gli arbitri non mi dicono più di tanto. Sento la tensione e la responsabilità, non sono fatto di ferro. C’era lo stadio pieno, mancava solo il terzo anello. Ho sempre tifato questa squadra da bambino e le pressioni le sento più di tutti. E’ anche il mio carattere, probabilmente. Dobbiamo essere orgogliosi che sia tornato l’entusiasmo a San Siro, ci son state delle stagioni in cui ci venivano a vedere in 17.000”.

 

 

 

share on:

Leave a Response